«Musica Universalis». Scultura in bronzo firmata Linda Saskia Menczel

Il 23 aprile 2019 al Museo d’Arte di Timișoara è stata inaugurata la mostra di scultura in bronzo intitolata «Musica Universalis» della scultrice timiscioregna Linda Saskia Menczel, dalla biografia impressionante, che ha iniziato a studiare arte a Johannesburg, la più grande città della Repubblica sudafricana.
Linda Saskia Menczel è nata nel 1972 a Timișoara e ha concluso la sua prima parte degli studi nel 1989 alla Scuola d’arte di Johannesburg e dal 1994 fino al 1998 alla Facoltà d’Arte Plastiche dell’Università dell’Ovest di Timișoara dove si è specializzata in scultura. Dopo la laurea, Linda Saskia Menczel ha ottenuto una borsa di studio per il restauro di una scultura barocca a Vienna e dal 1999 è iscritta all’Unione degli Artisti plastici di Romania. Dal 2001 è diventata membro dello «Stress Management Counsellors Association» di Gran Bretagna e nello stesso anno è diventata membro fondatore del gruppo «Dor».
L’attività artistica di Linda Saskia Menczel abbraccia numerosissime mostre in Romania come anche in altri paesi europei e del Nord America. A parte le mostre personali e collettive allestite a Timișoara, Arad, Constanța, Slobozia, Piatra Neamț, Bucarest, l’artista ha esposto anche in Italia, Francia, Svizzera, Olanda, Germania, Serbia, Ungheria, Stati Uniti. Fra le mostre personali, ricordiamo alcuni titoli: Iniziazione, Trilogia Via della Conoscenza – Galleria d’Arte di Timișoara; Mistero, Persona – Galleria «Helios» di Timișoara; Misteri e nascondigli – Galleria «Artis» di Bucarest; Exodus – Galleria «Helios»; Codex – nel Consiglio Regionale Timiș; all’Opera Romena e tante altre.
Nel 2004, Linda Saskia Menczel è stata selezionata per rappresentare la Romania ai Giochi Olimpici estivi di Atene e nel 2005, al Parlamento Europeo a Bruxelles. Tra il 2005 e 2015, il Comune di Timișoara ha conferito a Linda Saskia Menczel il Premio di Eccellenza nell’ambito delle Arti Visive e Promozione dell’arte, e nel 2017 il Premio di Eccellenza nella Scultura.

«Musica Universalis» è la perorazione di Linda Saskia Menczel rivolta alla conoscenza, che ha origine in un universo celeste, in quel luogo misterioso nel quale l’Essere Supremo, il «Grande Anonimo», ha creato «il Cielo e la Terra». Nella visione dell’artista, attraverso questa mostra, lo scultore segue in profondità la strada della ricerca di una Triade: la Parola Creatrice – e il suo risultato –, la Creazione e il Simbolo della Creazione. C’è un legame complesso in questa Triade, un legame un po’ oscuro, che nasconde un codice con il quale descrive in modo limpido, passo dopo passo, quell’inizio della Creazione Divina – quello che esisteva prima di esistere – che non può essere percepita dai sensi umani.
Victor Neumann, il manager del Museo d’Arte di Timișoara, ha offerto al folto pubblico presente al vernissage tenutosi nella sala Barocca del Museo, alcuni dati biografici dell’artista, facendo riferimento al linguaggio utilizzato dall’artista per esprimere la propria arte: «L’artista ha un linguaggio proprio che a volte va oltre il linguaggio vero e proprio dell’arte o dell’estetica. Qui c’è anche l’estetica ma abbiamo un linguaggio culturale, religioso e sociale. In ogni sala ci sono sculture che hanno un messaggio religioso, ispirate ai testi fondamentali, ai testi sacri, alcune sono chiamate proprio come i testi biblici. L’artista ha usato l’Antico Testamento, il Nuovo Testamento, ha seguito l’idea di Fede, Assunzione, e ha creato frasi che mi sono piaciute moltissimo». Il professor Neumann si è soffermato su tre dei titoli sui quali Linda Saskia Menczel ha concepito le sue creazioni (due delle «Beatitudini» pronunciate da Gesù Cristo sulla Montagna) e poi le ha commentate: «Beati gli operatori di pace», «Beati i perseguitati per la giustizia» e «Sogno».  
Sua Santità Ioan, Arcivescovo di Timișoara e Metropolita del Banato, presente all’inaugurazione della mostra, ha detto ai presenti e a Linda: «Ho visto che nella sala ci sono importanti elementi di connotazione ebraica che ricordano le Scritture. Si parla sempre più di un codice della Sacra Scrittura un codice dei simboli provenienti dal mondo archetipo. È un fatto positivo che lei abbia iniziato con quel Berexit Bara dal primo capitolo del Primo Libro della Genesi perché tutte le cose hanno avuto inizio dalla mano creatrice di Dio, ma allo stesso tempo esse hanno una continuità nell’eternità e non una fine, così come alcuni vorrebbero asserire. Ho visto poi opere molto particolari che hanno a che fare con l’esperienza cristiana. Ho visto che sono state realizzate prima nella sua mente e poi dalle sue mani, perché in tutta la sua creazione, lei ha scolpito prima con la mente e poi con le mani. In tutto quello che vediamo qui non si vedono cocci né vasi incrinati, ma è stata realizzata un’opera d’arte e, anche se in alcune parti vediamo pezzi di vita, questo non significa che non appartengano a qualcuno, quindi abbiamo potuto vedere sulle pareti di questo meraviglioso Museo le nostre vite. Ed è per questo che quelli che amano la vita possono venire a rispecchiarsi nella vita pensata dalla nostra sorella Linda».
La «Musica» della mostra non la si sarebbe potuta offrire senza uno «strumento» che la potesse trasmettere, e infatti la scultura di spicco in questa mostra è un pianoforte. La storia della realizzazione di questo pianoforte è stata svelata al pubblico presente al vernissage dalla signora Ina Cosoroabă, collezionista d’arte. La famiglia del medico Hary Silvășan ha donato alla signora Cosoroabă un pianoforte del XIX sec., e la signora Cosoroabă l’ha donato a sua volta a Linda Saskia Menczel, perché, come dice un detto romeno, «Dar din dar se face Rai» («Da regalo donato Paradiso assicurato»). Linda ha seguito una procedura diversa per la creazione di questo pianoforte, “fondendolo” nel bronzo, e suo scopo è quello di portare la «Musica Universalis» a tutti coloro che visiteranno la Mostra, invitandoli, forse, a riflettere su coloro che rimpiangono il Paradiso.
«Il pianoforte, il piccolo pianoforte del XIX sec., ha ricevuto un’altra vita, è diventata un’opera d’arte del secolo XXI. Credo che noi tutti vorremmo sapere che cosa succederà nel XXII sec. Ma chi lo sa? Parallelamente, nella mente di Linda si sono sviluppati l’idea e il desiderio di realizzare una mostra. Una mostra che coronasse la sua ventennale attività di scultrice. Un obiettivo molto audace ma, da brava ariete coraggiosa, alla fine ci è riuscita.  È stato molto difficile, ma questo lavoro è stato sostenuto dal suo grande desiderio di esprimersi attraverso la scultura, dalla sua grande fede e dalla gioia che ha quando condivide con gli altri il suo amore per la vita. Adesso l’artista è un po’ messa «a nudo» di fronte al pubblico. Una «nudità» assunta con l’anima e il corpo, posta sui piedestalli in attesa del verdetto dei visitatori» ha detto Ina Cosoroabă durante il suo intervento. Di questo pianoforte-scultura i visitatori che vedranno la mostra potranno sapere di più sfogliando il catalogo disponibile nelle sale espositive.
All’inaugurazione della mostra è stato invitato anche Claudiu T. Arieșan che ha regalato al pubblico un momento di entusiasmante eloquenza, offrendo agli astanti «definizioni di questi angeli», spiegando «come cantano» e come si può «entrare in consonanza con gli angeli…»: «È un atto empatico, questo, è per tale motivo che la sala Barocca del Museo d’arte di Timișoara è così affollata, perché in tanti sono venuti sia per amore della sua opera, sia per onorare l’artista. Non darò alcun giudizio critico perché sappiamo bene che Linda è lei stessa il suo critico più severo. Possiamo parlare invece col cuore, così come lei crea, e possiamo attingere dalla sua esperienza che ogni volta ci ispira con le sue creazioni monumentali. Linda Saskia Menczel è colei che ci svela una via migliore verso la luce, verso una verità profonda oltre noi stessi e soprattutto verso un’avventura serena. Che in generale non inviti i critici d’arte ai suoi vernissage è cosa ben nota, perché lei è la migliore interprete della propria opera. Quanti altri artisti, quanti altri scultori conoscete, quanti ermeneuti saranno presenti qui per tutta la durata della mostra come soldati-interpreti? Perché voi tutti che sarete presenti qui nei prossimi giorni, sarete altrettanto importanti per lei. Lei cercherà di offrire, oltre alle sue opere straordinarie, un pezzettino del suo cuore, della sua forza coraggiosa – dobbiamo riconoscerglielo –, e, in fine, della sua generosità straordinaria senza la quale niente si fa in modo giusto e concreto. Questa avventura stupenda porta fra noi una guida, ci offre una strada e soprattutto una calda e amichevole onda empatica».

Particolarmente emozionata per la sua prima mostra personale al Museo d’Arte di Timișoara, Linda Saskia Menczel ha rivolto ai presenti queste parole: «Vi prego, siate vicini a me quando svelo la mia anima attraverso i miei lavori e venite anche nei giorni dopo per parlare con me, per pormi delle domande, per rivolgervi a me e per avere un dialogo che scaturisca dai miei lavori!»
A conclusione del vernissage è intervenuta Adriana Dogariu, pianista della Filarmonica «Banat» di Timișoara che ha deliziato i presenti con la magia delle note suonate al pianoforte «Bösendorfer», lasciato in prestito al Museo d’Arte di Timișoara e al quale probabilmente in futuro potranno esibirsi in recital musicisti di Timișoara, dalla Romania e dall’estero. Il pianoforte sarà a disposizione degli studenti del Liceo Nazionale d’Arte «Ion Vidu» di Timișoara quando nella sala Barocca sosterranno i loro concerti nel quadro de «Le Serate Barocche».
La pubblicazione del catalogo della mostra è stato finanziato dal Consiglio Regionale Timiș che patrocina anche la struttura espositiva della mostra, di cui Linda Saskia Menczel è anche la curatrice in collaborazione con il Museo D’Arte di Timisoara. Nelle pagine del catalogo sono riprodotte le sculture esposte nella mostra con i loro titoli, accompagnate anche da una breve biografia bilingue (inglese e romeno) sull’artista. Il catalogo si apre con la prefazione di Claudiu T. Arieșan. 
Nella mostra viene proiettato su schermo un filmato che illustra il laboratorio di Linda, nel quale l’artista è colta mentre realizza il “pianoforte-scultura”, ma in cui c’è anche un breve frammento del padre diacono Adrian Mihalache registrato durante una conferenza, Inviti alla perplessità, intitolato Discorso sull’arte. Fra le didascalie delle sculture della mostra citiamo Kenosis, Viaggio nel tempo, Scale verso la libertà, Resurrezione, Ascensione, Eucarestia, Le Beatitudini, Anatomia dell’anima, Il cuore dei cuori, Miracolo, L’alchimista ecc.
La mostra «Musica Universalis» può essere visitata da chi ammira l’universo artistico di Linda Saskia Menczel ma anche da tutti coloro che vogliono capire l’universo scultorio delle sue opere, di modo che il messaggio unitario e armonioso della mostra possa trasmettere a ogni visitatore la Luce: che essa porti a tutti un sincero Inno alla Gioia da conservare nell’anima e da canticchiare nei momenti in cui la Luce viene affievolendosi.
La mostra può essere visitata al secondo piano del Museo d’Arte di Timișoara fino al 29 aprile 2019, tutti i giorni, da martedì fino alla domenica, dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso alle 17.30). Il lunedì, come tutte le altre mostre del Museo, «Musica Universalis» è chiusa. 




 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Cornel Seracin
Traduzione di Carmen Farauanu
(n. 4, aprile 2019, anno VIII)