N. 3/MARZO 2024 - IN COSTANTE AGGIORNAMENTO, SEGUITECI!


INCONTRI

Legami tra l’arte italiana e l’arte romena. Dialogo con Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli (Prato, 1983) è laureato in Studi Internazionali ed è curatore, critico d’arte e teatrale per «Artribune» e «ArtsLife». Parallelamente è anche storico militare, collaboratore della «Rivista Militare», area di interesse e studio, oggetto di vari suoi saggi incentrati sulla Seconda guerra mondiale. È fautore di un dialogo più stretto tra Italia e Romania nell’ambito artistico moderno, in cui far conoscere artisti poco conosciuti del ‘900 di entrambi i paesi e i rispettivi percorsi evolutivi, alla luce anche del contesto storico-politico. Intervista a cura di Andreea Foanene.




SPAZIO CALVINO

Luciana Gravina: «Calvino, un lascito di grande provocazione»

A marzo continua il nostro Spazio Calvino con l’intervista a Luciana Gravina, salernitana. Accanto alla sua attività di critica letteraria è scultrice, narratrice, poetessa, autrice di un romanzo, di un volume di racconti e di varie sillogi poetiche. Sul lascito di Calvino afferma che «è ovviamente di grande provocazione», sintesi di «complessità, molteplicità, sperimentazione, ricerca», il cui «fantastico rompe il cliché tardo-ottocentesco, ancora presente nella prima metà del ’900, e va a pescare nel sovrannaturale». A cura di Afrodita Cionchin e Giusy Capone.



F. La Porta: «Un sismografo del nostro accidentato terreno culturale»

Ospite del nostro Spazio Calvino anche il critico letterario e saggista Filippo La Porta (Roma, 1952), autore di numerosi e importanti studi sulla letteratura italiana. Nell’intervista lo studioso afferma che «Calvino è stato un sismografo che ha sempre misurato con estrema fedeltà e precisione i vari movimenti del nostro accidentato terreno culturale: dalla Resistenza fino al boom e all’inquinamento industriale, dall’impegno politico alla intelligenza artificiale», e il cui «eclettismo vorace» ha dato esiti interessanti. A cura di Afrodita Cionchin e Giusy Capone.



Martina Palese: «Calvino, figlio e figliastro del proprio tempo»

Martina Palese (n. 1998), laureatasi alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, interviene nel dialogo affermando che «non è semplice muoversi all’interno dell’universo Calvino filtrandone le aree di interesse, che, fra strati complessi del reale e dell’ideale, risultano ibride e intersecate. Ma proprio questa combinazione di incastri linguistico-simbolici arricchisce la tela della sua produzione di un colore singolare in quanto prodotto di una sinergica relazione tra disposizioni». A cura di Afrodita Cionchin e Giusy Capone.




ANTEPRIMA

Un progetto romeno per celebrare il settimo centennario di Marco Polo

Anche la Romania partecipa alle celebrazioni per il settimo centenario di Marco Polo e il Milione con un progetto artistico interdisciplinare in cui sono coinvolti gli studenti dell’Università d’Arte di Bucarest. Prendendo spunto dal resoconto di viaggio del celebre Veneziano, e con un attento lavoro anche di documentazione personale con tappe in biblioteca per ricerche bibliografiche e iconografiche, i giovani artisti dei vari Dipartimenti – di grafica, scultura, arti tessili, design e moda – allestiranno una serie di mostre con gli elaborati più ispirati. Di Smaranda Bratu Elian.




ORIZZONTI DI POESIA

«In uno spazio estesamente sentimentale». Versi di Ofelia Prodan

In occasione della Giornata Mondiale della Poesia pubblichiamo versi di tre poetesse romene. La prima, Ofelia Prodan è nata nel 1976 in Romania e da alcuni anni risiede stabilmente in Italia. Si distingue per stile e temi dalla folta generazione poetica duemilista che ha impresso una nuova spinta alla poesia romena moderna, sulla scia di quella modernista degli anni ’60, ’70 e ’80. Vanta numerosi volumi pubblicati in Romania e sue solligi sono state tradotte in italiano (Elegie allucinogene, 2019; Periodicamente ricicliamo cliché, 2023) e in altre lingue straniere.



Ileana Mălăncioiu: «La poesia giace un’altra volta sulle barricate»

Ileana Mălăncioiu è nata nel 1940 a Godeni, distretto di Argeș. Dopo la laurea in Filosofia all’Università di Bucarest nel 1968, consegue il dottorato nel 1975 con una tesi sul tragico. Debutta nel 1964 su «Luceafărul» e in volume nel 1967 con la silloge Pasărea tăiată, cui seguiranno altre raccolte poetiche che culmineranno in Urcarea muntelui (1985), «il più duro atto d’accusa contro il regime dittatoriale espresso in poesia» (cit. Marco Cugno) su cui si abbatte la censura togliendole il diritto di pubblicare. È autrice dopo l’89 anche di «saggi politici» raccolti in volume nel 1993.



G. Melinescu: «Con le braccia levate accarezzo il volto di queste ore»

Gabriela Melinescu è nata a Bucarest nel 1942. Si laurea in Lettere nel 1967 e il suo esordio avviene nel 1959 su «Luceafărul» e in volume nel 1965 con Ceremonie de iarnă. Legata sentimentalmente per alcuni anni al poeta Nichita Stănescu, nel 1975 si sposa con l’editore R. Coeckelberghs, grazie al quale si stabilisce in Svezia (esperienza raccontata nei volumi del suo Diario svedese) dove vive tuttora e dove ha continuato a pubblicare in romeno e svedese, ricevendo riconoscimenti e premi per la sua attività come autrice e traduttrice di opere romene e svedesi nelle due lingue.




SAGGISTICA ORIZZONTI

La non banalità del male

Armando Santarelli affronta in questo articolo il genocidio degli ebrei d’Europa, la Shoah, a cui è legata una delle tematiche più dibattute: la responsabilità dei singoli operatori dello sterminio. Per trattare questo aspetto egli fa riferimento agli studi fondamentali di H. Arendt, R. Hilberg e D.J. Goldhagen. Contrariamente all’opinione della filosofa tedesca, l’autore non crede che A. Eichmann, il responsabile del trasporto degli ebrei nei luoghi di sterminio, fosse un ‘banale’ che non capiva cosa stesse accadendo, ma che fosse ben coscio dei fatti per una «scelta di convenienza».




ORIZZONTI FILOSOFICI

Kierkegaard sul conformismo religioso e ambientalismo mainstream (I)

Sebbene sia trascorso oltre un secolo e mezzo da quando Kierkegaard denunciò le ipocrisie  della cristianità stabilita, la sua critica mostra tuttora un’indubbia carica decostruttiva contro ogni specie di conformismo, compreso l’odierno ecologismo mainstream, che ha assunto le sembianze di una vera e propria religione secolare. A prescindere dalle intenzioni di cui si ammanta, infatti, il conformismo è per Kierkegaard una malattia dello spirito, alla quale il singolo soccombe ogni qual volta annulla la propria individualità nell'«umano generale». Un articolo di Igor Tavilla (prima parte).




ORIZZONTI D'ARTE

Da Monet a Matisse (French Moderns 1850-1950)

Dal 16 dicembre 2023 al 12 maggio 2024 è aperta a Palazzo Zabarella (Padova) la mostra Da Monet a Matisse. French Moderns, 1850-1950, organizzata dal Brooklyn Museum di New York, uno dei più grandi musei americani, occasione per poter ammirare 59 opere selezionate dalla sua collezione permanente d’arte europea, illustrate nel catalogo edito da Conti Tipocolor. Sono 45 maestri (Renoir, Degas, Matisse, Monet, Renoir, Rodin ecc.) che spaziano dall’impressionismo al realismo, dal post-impressionismo al fauvismo, dal cubismo al surrealismo. Di Liana Corina Tucu.



Intervista all’artista Roberto Franchitti, a cura di Maurizio Vitiello

Roberto Franchitti (n. 1955) è scultore romano, di nascita, ma che ha deciso di stabilirsi in Molise, «regione poco conosciuta, ma resiliente». Uno spazio a lui confacente dove rifuggire i social e condurre una vita «a dimensione d’uomo con la provincia», sviluppando in autonomia la propria professione. Laureato in architettura a Roma, si dedica fin da subito «alla sperimentazione e alla ricerca nell’ambito creativo spinto da innata curiosità» che lo ha portato a sondare materiali, ambienti e tecniche tra i più svariati, con esperienze anche nel design. Di Maurizio Vitiello.




FOCUS EVENTI

Invito alla collaborazione rivista «Translationes» n. 16/2024

Pubblichiamo l’Invito per il n. 16/2024 della rivista «Translationes», che si propone di esplorare diversi aspetti della ricerca traduttologica a partire dal tema centrale, al quale si aggiungono altri ambiti di interesse e attualità: la traduzione in prospettiva interculturale; l’impatto dell’informatizzazione e della digitalizzazione sulla traduttologia (vantaggi, rischi, sfide); ricerche sulla storia recente delle traduzioni in romeno (dal 1990 al presente), attraverso l’analisi quantitativa e qualitativa dei dati. La Redazione invita gli interessati a inviare le proprie proposte entro il 31 luglio 2024.



Circolare Convegno Comunicazione e Cultura nella Romània europea

Si rende noto a tutti i docenti, studiosi, ricercatori, dottorandi di ambito romanzo che è in programma il 14-15 giungo 2024 presso l’Università dell’Ovest di Timișoara il XII Convengo Internazionale Comunicazione e Cultura nella Romània europea (CICCRE), il cui tema proposto per questa edizione è La biografia. Nuove prospettive metodologiche, delimitazioni tematiche, casi di studio. Per inviare il modulo di iscrizione c’è tempo fino al 1° maggio 2024, mentre per avere ulteriori e dettagliate informazioni si può accedere al sito del Convegno: www.ciccre.uvt.ro.








Rivista online edita
dall’Associazione Orizzonti Culturali Italo-Romeni.

Promuove
il dialogo interculturale,
con particolare interesse
verso la traduzione letteraria come opera di mediazione.













PARTNER ISTITUZIONALI






PARTNER SOSTENITORI



COPYRIGHT

Tutti i testi contenuti
in questo
sito
sono tutelati dal diritto d’autore.
È pertanto vietato
qualsiasi utilizzo
o riproduzione totale o parziale, attraverso qualsiasi mezzo
fisico o elettronico,
senza previa autorizzazione.