Percorso virtuale della mostra «Spazi Aperti XVII»

Il 31 maggio scorso all’Accademia di Romania in Roma c’è stata l’inaugurazione della mostra «Spazi Aperti», basata su un concetto lanciato nel 2003 dai borsisti «Vasile Pârvan» dell’ARR, con lo scopo di promuovere un evento collettivo di arte contemporanea, a suo modo unico in Roma: ossia una mostra internazionale e al tempo stesso una piattaforma di dialogo tra le accademie e gli istituti culturali stranieri presenti nella Capitale italiana.

Organizzato tanto negli spazi destinati alle esibizioni artistiche, che in quelli non convenzionali del palazzo dell’Accademia di Romania in Roma – il chiostro e la fontana, i cortili perimetrali, le gallerie e gli spazi dello lo scantinato, gli studi degli artisti, ecc. – «Spazi Aperti XVII» ospita per questa edizione i lavori oltre una ventina di artisti internazionali, residenti di cinque accademie e istituti culturali di Roma: The British School at Rome, Accademia di Danimarca, Real Academia de España, Institutum Accademia Tedesca Roma, Romanum Finlandiae și Accademia di Romania in Roma.

Il progetto Spazi Aperti si presenta quest’anno sotto forma di una mostra, alla quale si aggiungono in piena armonia altre due manifestazioni culturali: un concerto di percussioni sostenuto da Alessio Cavaliere e Rosario Ceraudo, studenti presso il Conservatorio «Santa Cecilia» di Roma, concerto incluso nella stagione «Europa in Musica» (un progetto del cluster EUNIC Roma, in partenariato con il Conservatorio «Santa Cecilia», ideato dall’Accademia di Romania in Roma); un dialogo aperto tra artisti e il pubblico invitato, sul tema Il Futuro del potere creativo nelle arti e nella ricerca che, d’altronde, sarà l’evento di chiusura della serie di manifestazioni «Spazi Aperti».

Per i curatori di questa edizione, il dialogo rappresenta un elemento fondamentale che si propone davanti agli occhi dello spettatore che va alla scoperta degli spazi espositivi. I principali temi scelti dagli artisti sono lo spazio, la materia e la memoria, in rapporto all’umanità e alla divinità.

L’Accademia di Romania ha aperto le sue porte venerdì, 31 maggio, per circa 200 visitatori, che hanno esplorato con tanto di cartina in mano l’arte intorno a loro attraverso i tour guidati o l’interazione diretta con i 24 artisti presenti all’evento.

Il giro standard di Spazi Aperti XVII inizia dal cortile interno, in cui due coppie di artisti, Andreea Boldojar e Matei Stoenescu da una parte, e Andreea Chirca e Matei Stoean d’altra parte, espongono due progetti diversi ma dialoganti nei temi scelti. Infatti, entrambi fanno riferimento agli spazi chiusi al pubblico – i cortili interni di Bucarest e, in modo speculare, l’estetica degli spazi intimi in cui abita e svolge la sua attività il personale dell’Accademia. L’artista finlandese Tero Annanolli e l’artista danese Anne Louis Blicher completano lo spazio con altri due lavori: Plant Simphony e Yellow Roses, avendo come comune ispirazione il giardino interno dell’Accademia. L’artista britannica Karin Ruggaber usa aspetti ornamentali per l’istallazione creata apposta per gli Spazi Aperti. Per una settimana, Karin ha lavorato on-site, sviluppando il concetto della Fontana di Nettuno e costruendo un ambiente visivo come un quadro sulla superficie della fontana collocata al centro del cortile interno del palazzo.

In seguito, negli spazi non convenzionali, i dialoghi si svolgono su altri temi: sulla materia e la memoria, sulla memoria sociale e quella urbana, un percorso coerente che tocca quasi tutte le forme di manifestazione artistica: scultura, oggetto, video, incisione, pittura, fotografia, istallazione. Gli artisti in dialogo in questi ambienti: Jonathan Kim, Laura Popa-Florea, Dan Popa, Kirtika Kain, José Ramón Amondarain, Lucia Ghegu, Patricia Isip, Teodora Ispas, Laerke Lauta, Roberta Curcă, Nina Sterner, Borja Santomé. 

Gli studi delle artiste residenti presso l’Accademia di Romania in Roma, Miruna Budișteanu și Lucia Ghegu, sono anch’essi aperti e possono essere visitati durante la mostra. Questi offrono al pubblico non solo esempi di lavori appena conclusi, ma anche un’incursione nel processo di creazione di ciascuna delle artiste.

Non all’ultimo, la Galleria del palazzo propone un insolito eppure molto ispirato accostamento tra il dipinto su vellum dell’artista romena Miruna Budișteanu e le linoincisioni colorite con inchiostro dell’artista cinese Jade Ching-yuk Ng (residente presso The British School at Rome). Entrambi rielaborano lo spazio partendo dalla materia e mischiando simboli del passato, di cui Roma è impregnata, con elementi provenienti dalla fantasia.

Nei giorni successivi la mostra si svolgerà in parallelo con RomaniaFilmFest, che quest’anno si intitola Sulla cresta dell’onda (6-9 giugno). Siccome alcune delle proiezioni saranno ospitate proprio dall’Accademia di Romania in Roma, il pubblico interessato potrà beneficiare anche di visite guidate della nostra in corso.

Per la chiusura si propone un dialogo aperto tra artisti e gli invitati presenti, sul tema Il Futuro del potere creativo nelle arti e nella ricerca, pensato sotto forma di un colloquio informale volto a promuovere la collaborazione, lo scambio di esperienza e il partenariato tra gli artisti. La mostra resta aperta fino al 12 giugno, ad eccezione della Galleria, che resterà aperta fino al 21 giugno. Gli spazi potranno essere visitati tutti i giorni, in base all’orario affisso presso la sede e sul sito dell’evento.






 

 





Dalia Poleac
(n. 6, giugno 2019, anno IX)