La XXXI Serata Italiana di Bucarest con Andrea Camilleri

Sono passate da parecchio tempo le feste natalizie, siamo riusciti a sopravvivere alla sessione di esami, ci siamo rilassati trascorrendo vacanze, ahinoi, troppo brevi, e adesso siamo ritornati al lavoro e agli incontri mensili delle Serate Italiane alla Libreria Humanitas-Kretzulescu. La prima serata del 2015, quella del 17 febbraio scorso, è partita dalla Sicilia, più esattamente dal volume Il ladro di merendine firmato da uno dei migliori scrittori italiani di gialli, Andrea Camilleri. Anche se di solito gli eventi organizzati dal circolo delle Serate Italiane hanno come punto di partenza un volume pubblicato dalla casa editrice Humanitas, sia nella collana Biblioteca Italiana sia in altre, per questo incontro ci siamo avvalsi della casa editrice Nemira che, nella collana Suspans, ha pubblicato oltre ad Andrea Camilleri (con la sua famosa serie del commissario Montalbano), altri grandi nomi della letteratura in giallo. Il tema del dibattito della Serata è stato «Il romanzo giallo oggi» e i tre invitati, George Arion (noto scrittore di romanzi thriller&mistery, editore, giornalista, critico letterario, presidente del Romanian Crime Writers Club), Stelian Ţurlea (scrittore, giornalista ed editorialista TV) e Alexandra Florescu (PR Nemira, giornalista e traduttrice) ci hanno parlato del romanzo giallo dai suoi inizi fino ai nostri giorni. Il tutto in un’atmosfera rilassata, cordiale e vivace, che ci ha fatto dimenticare, per quasi due ore, il freddo dell’inverno.

Come giustamente ha sottolineato George Arion, «la massima infamia è raccontare un libro giallo», cosicché nessuno dei tre invitati ha fatto questo, ma partendo dal romanzo Il ladro di merendine – e da due brevi filmati (un’intervista a Camilleri e un frammento del film tratto dal romanzo, con il celebre Luca Zingaretti nel ruolo di Montalbano) –, un giallo che include molti problemi come l’immigrazione, il terrorismo, i servizi segreti ecc., si è parlato di questo genere letterario che «può includere tutti gli altri generi».

Stelian Ţurlea ha esordito elogiando il progetto delle Serate Italiane, il loro fine e la loro ininterrotta attività, per poi raccontare, con sincerità, la propria esperienza di lettura dei romanzi di Camilleri pubblicati in Romania, cinque libri che vanno letti «in un soffio», per godere pienamente la ricchezza e la diversità dell’ambiente siciliano: la Mafia, il caldo, la gente cocciuta, il cibo.

Alexandra Florescu, rappresentante della casa editrice Nemira, ha spiegato l’importanza del giallo per il mercato editoriale e la ragione del suo successo di pubblico: in esso il lettore è coinvolto direttamente, si immedesima nell’investigatore stesso, entrambi sanno e scoprono insieme le stesse cose. Ha poi proseguito sottolineando che i migliori scrittori del genere, quelli che s’impongono al pubblico, sono quelli che riescono a fare del giallo un affresco della società e dei tempi in cui si svolge l’azione.

George Arion, lo scrittore che «ha imposto il romanzo giallo in Romania» e che ne è il maggior specialista, ci ha esposto una breve storia del genere. A partire dal suo discorso si è innescato un interessante dibattito sulla traduzione del linguaggio di Camilleri: una lingua inconsueta, artefatta, un misto di dialetto siciliano e d’italiano standard.  Questa polemica ha suscitato l’interesse del pubblico, dando vita a una discussione sul linguaggio di Camilleri ma anche sul romanzo giallo in generale, italiano, romeno e internazionale, che ha coinvolto attivamente i presenti con le loro domande e commenti: un pubblico formato da studenti, professori, frequentatori della libreria che hanno scelto così di passare una piacevole serata insieme a noi.  



Diana Constantin
(n. 3, marzo 2015, anno V)