«Parole in musica. Musica di parole». Parte la quinta stagione delle Serate Italiane di Bucarest

Abbiamo ricominciato! Un’altra stagione, la quinta, delle Serate Italiane ha preso l’avvio il 20 ottobre scorso, questa volta alla Libreria Humanitas Cişmigiu, con la 35esima edizione.  È stata una serata speciale che non partiva, come nelle precedenti edizioni, da un libro pubblicato nella collana bilingue «Biblioteca Italiana» della casa editrice Humanitas, ma che invece si proponeva di oltrepassare le frontiere della letteratura, presentando parole accompagnate da musica, in quanto dedicata ai cantautori. Il titolo «Parole in musica. Musica di parole» intendeva proprio questo connubio. Ha moderato la serata Marilena Petre, studentessa al III anno della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Bucarest.

Le creazioni dei cantautori italiani, che comprendono sia testi che musica, scaturite negli anni ’60 e ampliate poi, in tutti i sensi, nei decenni successivi, hanno aperto una nuova strada alla musica italiana come pure alla poesia del XX secolo. Ricordiamo qui almeno i nomi di Umberto Bindi, Fabrizio de André, Sergio Endrigo, Bruno Lauzi, Gino Paoli, Luigi Tenco – tutti esponenti della cosiddetta «scuola genovese» – che si sono ispirati alla poesia italiana del Novecento, ai «chansonniers» francesi come pure alla musica americana degli anni ’70. Ma non possiamo ignorare altri nomi di prestigio come Francesco De Gregori, Vasco Rossi, Lucio Battisti oppure alcune canzoni di Adriano Celentano. 

Gli ospiti della serata hanno presentato e illustrato pezzi significativi di queste creazioni. Răzvan Galoş, italianista appassionato del fenomeno culturale dei cantautori, ha illustrato le origini e la specificità di questo tipo di arte, mentre la parte sonora della serata ha compreso sia registrazioni che esecuzioni dal vivo. Le registrazioni hanno rispolverato due pezzi significativi di Adriano Celentano e di Fabrizio de André, mentre la performance dal vivo ha offerto al pubblico – più numeroso del solito – cinque pezzi ormai classici, interpretati da Gianni Proca, anch’egli italianista ed ex-cantante e animatore di eventi musicali, e dal complesso romeno di rock alternativo «Robin and the Backstabbers», molto apprezzato e pluripremiato in Romania,  nelle cui composizioni viene dato particolare accento ai testi, creando versi di autentica poesia.

Per illustrare il fenomeno culturale della canzone d’autore italiana, gli studenti hanno scelto tre tematiche rappresentative: la prima, ossia «la condizione umana nella modernità», si è avvalsa di due canzoni molto note, Il ragazzo di via Gluck, con due videoclip di Adriano Celentano, e Piazza Grande di Lucio Dalla, interpretata dal vivo da Gianni Proca. I testi di entrambe le canzoni sono stati proiettati in versione bilingue e commentati. La seconda tematica, «la politica», molto presente e assunta in prima persona in questi cantautori italiani, è stata illustrata da due canzoni di Fabrizio De André, molto diverse fra loro come datazione, come tonalità e linguaggio, e come tali presentate e commentate dagli studenti: La guerra di Piero e La domenica delle salme, anche questa interpretata dal vivo dal complesso «Robin and the Backstabbers». La terza e ultima tematica proposta è stata quella universalmente presente nella lirica di tutti i tempi: l’amore. Ma i pezzi scelti per illustrarla – tre canzoni di Mogol-Battisti, interpretate dal vivo da Gianni Proca e spiegate dagli studenti – contemplavano piuttosto ipostasi angosciose e aspetti non comuni di questo comune sentimento.  

I dibattiti del pubblico con gli invitati, dibattiti che chiudono ogni Serata Italiana, si sono riferiti all’«italianità» della «canzone d’autore» italiana, cioè ai vantaggi e svantaggi della tendenza di questo fenomeno culturale all’autoreferenzialità, sottolineando, però, allo stesso tempo l’opportunità di questo genere di serate che propongono un dialogo fra le arti. Alla fine, sullo sfondo musicale delle canzoni di Lucio Dalla, è stata annunciata la prossima Serata Italiana (che si terrà l’11 novembre) che avrà per tema, prendendo spunto dalla recente traduzione del romanzo Tre volte all’alba di Alessandro Baricco, pubblicato dalla casa editrice Humanitas, il tempo nella narrazione. In conclusione possiamo senz’altro affermare di essere stati presenti a una Serata non solo speciale ma anche piacevole.

.

Georgiana Nuţu
(n. 11, novembre 2015, anno V)