Letteratura romena e mercato editoriale italiano: panorama e tendenze

Segnali positivi: La Romania al Salone del Libro 2014. Questo il tema dello stand nazionale della Romania al Salone Internazionale del Libro di Torino di quest’anno, che ha confermato la tendenza positiva della presenza della letteratura romena sul mercato editoriale italiano, anche in tempi di crisi. I dati dell’Istituto Culturale Romeno (ICR) di Bucarest, e in particolar modo quelli del Centro Nazionale del Libro e dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, da una parte, e quelli del database Scrittori romeni in italiano realizzato dalla nostra rivista ci permettono di tratteggiare un panorama generale e alcune tendenze in atto.

Sostegno istituzionale romeno all'editoria e alla traduzione

Bisogna premettere che gli anni 2000 segnano una svolta molto importante per la promozione della letteratura romena in Italia attraverso la pubblicazione di volumi in traduzione italiana, con l’avvio dei programmi dell’Istituto Culturale Romeno di Bucarest destinati a finanziare le traduzioni editoriali e ad appoggiare i traduttori. Si tratta di: 20 autori (lanciato nel 2005, il programma ha finanziato la traduzione di 20 autori romeni in lingue di circolazione internazionale); TPS – Translation and Publication Support Programme (lanciato nel 2006, finanzia gli editori coprendo integralmente il costo della traduzione di autori romeni e 50% del costo della pubblicazione); Publishing Romania – lanciato nel 2007, comprende due sezioni: la prima per cataloghi e libri dedicati alla cultura e alla civiltà romena e la seconda per la pubblicazione di supplementi, numeri tematici o riviste di studi dedicati alla cultura e alla civiltà romena (entrambe sono rivolti a editori stranieri e finanziano fino al 75% dei costi del copyright, della traduzione e della pubblicazione).
A ciò si aggiunge, nel 2009, un’altra significativa iniziativa dell’Istituto Culturale Romeno: quella di organizzare uno stand nazionale della Romania al Salone Internazionale del Libro di Torino, destinata a costruire una presenza romena continuativa, coerente e convincente. È così che, nel 2014, si è arrivati alla sesta presenza consecutiva della Romania con uno stand nazionale alla più prestigiosa manifestazione di questo genere in Italia, dopo che nel 2012 la Romania era stata Paese Ospite, accanto alla Spagna. La strategia istituzionale per la partecipazione della Romania al Salone di Torino prevede la realizzazione di un’ampia gamma di manifestazioni (incontri con gli scrittori e i loro traduttori, tavole rotonde, presentazioni di libri ecc.) sia presso lo stand nazionale sia in altre sale: criterio principale nell’organizzazione delle manifestazioni a carattere letterario è la presentazione delle traduzioni di opere di letteratura romena pubblicate in Italia nell’arco di un anno, tra due edizioni del Salone.

Con uno sguardo a ritroso, si può notare che nel 2014 sono stati presentati al Salone di Torino ben 24 volumi, di cui 4 pubblicati tramite il programma TPS dell’ICR. Si tratta di: Lucian Boia, La fine dell’Occidente? Verso il mondo di domani (a cura di Antonio Cantaro, traduzione di Clara Mitola, Ediesse, 2014, saggistica); Mateiu Caragiale, I principi della Corte-Antica (traduzione di Mauro Barindi, Rediviva, 2014, romanzo); Micaela Ghiţescu, Tra oblio e memoria (traduzione di Ingrid Beatrice Coman, Rediviva, 2014, memorialistica); Lăcrămioara Stoenescu, Bambini – nemici del popolo (traduzione di Mauro Barindi, Saecula Edizioni, 2014, romanzo-documento).

Il 2013 ha visto 10 volumi presentati al Salone di Torino, di cui 2 con il sostegno dell’ICR tramite il TPS: Nicolae Breban, In assenza dei padroni (traduzione di Maria Floarea Pop, Edizioni Cantagalli, 2013, romanzo) e Ştefan Agopian, Almanacco degli accidenti (traduzione di Paola Polito, Felici Editore, 2012, romanzo).

Il 2012 ha registrato un numero record di libri di autori romeni pubblicati in traduzione italiana, dato che la Romania è stata ospite d’onore al Salone di Torino, come ricordato. Dei ben 27 volumi presentati in quella speciale occasione, 12 sono stati pubblicati con il sostegno dell’ICR tramite i tre programmi sopra indicati. 9 libri sono usciti tramite il TPS: Florina Ilis, Cinque nuvole colorate nel cielo d’Oriente (traduzione di Mauro Barindi, Atmosphere Libri, 2012, romanzo); Vasile Ernu, Gli ultimi eretici dell’Impero (traduzione di Anita Natascia Bernacchia, Hacca, 2012, romanzo epistolare); Doina Ruşti, L’omino rosso (traduzione di Roberto Merlo, Nikita Editore, 2012, romanzo); Floarea Ţuţuianu, Non voglio invecchiare nel sonno (traduzione di Angela Tarantino, Mobydick, 2012, poesia); Dumitru Ţepeneag, La belle Roumaine (traduzione di Ileana Maria Pop, Aìsara, 2012, romanzo); Ana Maria Sandu, Uccidimi! (traduzione di Ileana Maria Pop, Aìsara, 2012, romanzo); Lucian Dan Teodorovici, Un altro giro, sciamano (traduzione di Ileana Maria Pop, Aìsara, 2011, racconti); Ana Blandiana, Il mondo sillaba per sillaba (traduzione di Mauro Barindi, Saecula Edizioni, 2012, saggistica); Dimitrie Cantemir, L’immagine irraffigurabile della scienza (traduzione di Igor Agostini e Vlad Alexandrescu, Le Monnier Università/Mondadori Education, 2012). Due libri sono usciti tramite il programma 20 autori: Max Blecher, Accadimenti nell’irrealtà immediata (traduzione di Bruno Mazzoni, Keller editore, 2012, romanzo metafisico) e Gabriela Adameşteanu, Una mattinata persa (traduzione di Roberto Merlo e Cristiana Francone, Atmosphere Libri, 2012, romanzo). Con il Publishing Romania è stato pubblicato Claudia Zaccagnini, Gheorghe Carageani, Nina Batalli (1913-1993). Una pittrice tra Romania e Italia (Pacini editore, 2012, catalogo d’arte).

Nel 2011 sono stati presentati 19 volumi, di cui ben 13 con il sostegno dell’ICR tramite i suoi programmi. 11 libri sono usciti con il TPS: Dan Lungu, Radu Pavel Gheo, Compagne di viaggio. Racconti di donne ai tempi del comunismo (traduzione di Mauro Barindi, Anita Natascia Bernacchia, Maria Luisa Lombardo, Sandro Teti Editore, 2011); Gabriela Adameşteanu, L’incontro (traduzione di Roberto Merlo, Nottetempo, 2010, romanzo); Cecilia Ştefănescu, Relazioni morbose (traduzione di Anita Natascia Bernacchia e Maria Luisa Lombardo, Nikita Editore, 2011, romanzo); Florin Lăzărescu, Il nostro inviato speciale (traduzione di Ileana M. Pop, Nikita Editore, 2011, romanzo); Lucian Dan Teodorovici, La casta dei suicidi (traduzione di Ileana M. Pop, Aìsara, 2011, romanzo); Doina Ruşti, Zogru (traduzione di Roberto Merlo, Bonanno Editore, 2010, romanzo); Adrian Chivu, Album da disegno (traduzione di Ileana M. Pop, Aìsara, 2011, romanzo); Varujan Vosganian, Il libro dei sussurri (traduzione di Anita Natascia Bernacchia, Keller Editore, 2011, romanzo); Răsvan Popescu, Fundesac (traduzione di Marco Cugno, Bonanno Editore, 2010, romanzo); Vasile Ernu, Nato in URSS (traduzione di Anita Natascia Bernacchia, Hacca, 2010, memorialistica); Paul Goma, Nel sonno non siamo profughi (traduzione di Davide Zaffi, Keller editore, 2010, romanzo). Un libro è uscito con il programma 20 autori: Florina Ilis, La crociata dei bambini (traduzione di Mauro Barindi, ISBN, 2010, romanzo). Sempre un libro è stato pubblicato tramite il Publishing Romania: Nicoleta Neşu (a cura di), Il romanzo rumeno contemporaneo (1989-2010). Teorie e proposte di lettura (traduzione di Angela Tarantino, Bagatto Libri, 2010).

Nel 2010 sono stati presentati a Torino 7 volumi, di cui 4 usciti con il sostegno dell’ICR. Il TPS ha permesso la pubblicazione di 3 titoli: Dan Lungu, Il Paradiso delle galline (traduzione di Anita Natascia Bernacchia, Manni Editore, 2010, romanzo); Dinu Flămând, La luce delle pietre. Antologia 1998-2009 (traduzione di Giovanni Magliocco, Palomar Editore, 2009, poesia); Antologia bilingue con poesie di Grigore Vieru, Orfeo rinasce nell’amore / Făgăduindu-mă iubirii (traduzione di Olga Irmiciuc, Graphe.it edizioni, Perugia, 2010). Con 20 autori è stato pubblicato Filip Florian, Dita mignole (traduzione di Maria Luisa Lombardo, Fazi Editore, 2010, romanzo).

Nel 2009 sono stati presentati 14 volumi, di cui 3 pubblicati con il sostegno dell’ICR: Romània culturale oggi, Università La Sapienza, Italia, 2008 [Publishing Romania]; Andrei Oişteanu, Il diluvio, il drago e il labirinto. Studi di magia e mitologia europea comparata (a cura di Dan Octavian Cepraga e Maria Bulei, Edizioni Fiorini, Verona, 2008) [TPS] e Lena Constante, L’evasione silenziosa (traduzione di Angela Tarantino, Edizioni Nutrimenti, 2007, memorialistica) [20 autori].

Con il TPS era ancora uscito Catalin Dorian Florescu, Il massaggiatore cieco (traduzione di Marina Pugliano Giunti, 2008, romanzo), mentre con il Publishing Romania erano inoltre usciti: il catalogo d’arte Doina Botez, Il corpo dell'immagine. Opere 1989-2013 (Skira Editore, 2013) e un album in tre lingue, inglese – Neolithic Art in Romania, tedesco – Neolitische Kunst in Rumänien,e francese – L’Art néolitique en Roumanie, tutti e tre editi dalla Arte'm nel 2008.

Il ruolo essenziale degli editori cosiddetti «minori»

I libri pubblicati in Italia con il sostegno istituzionale romeno sono quindi 43, in un periodo compreso tra il 2007 e il 2014. Gli editori italiani interessati sono 27: Aìsara Edizioni di Cagliari (5 titoli); Keller Editore di Rovereto (TN), Nikita Editore di Firenze (con 3 titoli ciascuno) e Arte’m Editore di Napoli (3 album); Atmosphere Libri di Roma, Bagatto Libri di Roma, Bonanno Editore di Acireale-Roma, Hacca Edizioni di Matelica (MC), Rediviva Edizioni di Milano e Saecula Edizioni di Zermeghedo (Vi) – con 2 titoli ciascuno; Cantagalli Edizioni di Siena, Ediesse Edizioni di Roma, Fazi Editore di Roma, Felici Editore di Pisa, Fiorini Edizioni di Verona, Giunti Editore di Firenze, Graphe.it Edizioni di Perugia, Isbn Edizioni di Milano, Le Monnier Università/Mondadori Education di Firenze, Manni Editori di San Cesario di Lecce, Mobydick Editore di Faenza, Nottetempo Edizioni di Roma, Nutrimenti Edizioni di Roma, Pacini Editore di Pisa, Palomar Edizioni di Bari, Sandro Teti Editore di Roma, Skira Editore di Torino – con un titolo ciascuno.
Le politiche per il sostegno all’editoria avviate dall’Istituto Culturale Romeno di Bucarest hanno quindi inciso positivamente sull'apporto alla letteratura romena contemporanea, coinvolgendo soprattutto i piccoli editori. In un’intervista rilasciata alla nostra rivista nel 2012, dopo la prima edizione della Fiera dell’Editoria Indipendente di Capannori (Lucca), la grande poetessa romena Ana Blandiana diceva a questo proposito: «Le case editrici indipendenti, più o meno ai margini, ricoprono un ruolo importantissimo nel proporre libri di scrittori provenienti da culture poco conosciute e la cui pubblicazione implica un rischio materiale. Case editrici di questo tipo svolgono una funzione preziosissima a difesa della poesia, un genere che non assicura quasi mai con certezza un profitto. Se le letterature degli ex Paesi comunisti sono riuscite a penetrare nel mercato occidentale e, in definitiva, addirittura a imporsi, lo devono proprio a questi editori indipendenti. Perché le ridotte dimensioni di queste case editrici vengono ricompensate dalla passione per la letteratura di coloro che le guidano e le mantengono in vita».

Scrittori romeni in Italia: traduzioni e partecipazione a festival letterari

In relazione agli autori romeni selezionati dai programmi di finanziamento istituzionale romeno per la pubblicazione in traduzione italiana, sono in tutto 31 nello stesso periodo compreso tra il 2007 e il 2014 e, nella stragrande maggioranza, scrittori rappresentativi della letteratura dei nostri giorni. Tra questi spiccano, con due titoli ciascuno: Gabriela Adameşteanu (n. 1942), Vasile Ernu (n. 1971), Florina Ilis (n. 1968), Dan Lungu (n. 1969), Doina Ruşti (n. 1959) e Lucian Dan Teodorovici (n. 1975). A questi si aggiunge il nome di Ana Blandiana (n. 1942), Nicolae Breban (n. 1934), Filip Florian (n. 1968) e di due grandi personalità della cultura romena che vivono in Francia: Paul Goma (1935) e Dumitru Ţepeneag (n. 1937).
La scelta di tradurre autori dell’attuale panorama letterario romeno si può sicuramente associare al circuito nel quale entrano oggi l’atto traduttivo, il traduttore e lo scrittore stesso: infatti, la promozione e il marketing editoriale richiedono anche la presenza e la partecipazione degli scrittori alle fiere del libro, ai festival, ai premi letterari ecc., e il loro incontro con il pubblico.
Infatti, l’Istituto Culturale Romeno favorisce la presenza letteraria romena, sempre più consistente, specie dopo il 2000, agli eventi importanti del settore nei diversi Paesi. In Italia, accanto al Salone Internazionale del Libro di Torino, gli scrittori romeni partecipano ad altre manifestazioni di spicco, come il Festival Internazionale della Letteratura di Mantova, il Festival Internazionale di Poesia di Genova oppure il Festival Letterario della Sardegna. Ci sono poi altre iniziative, come l’incontro annuale al Bistrot de Venise con un poeta romeno, promosso dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, arrivato quest’anno alla sesta edizione.

Traduzioni e tradizione di romenistica in Italia

Un altro aspetto che merita la nostra attenzione riguarda gli scrittori romeni più tradotti in generale all’estero. Secondo i dati del Centro Nazionale del Libro, gli autori con più di 10 libri pubblicati in varie lingue nel periodo 2006-2014 con il supporto dell’ICR sono, in ordine: Mircea Cărtărescu (22), Dan Lungu (14), Mircea Eliade (13), Gabriela Adameşteanu (12), Norman Manea e Dumitru Ţepeneag (11), Filip Florian e Matei Vişniec (10).
È importante notare che, in Italia, alcuni di questi nomi sono cominciati ad uscire ancor prima del 2006, grazie agli sforzi dei romenisti e traduttori italiani. È il caso di Mircea Cărtărescu tradotto dal prof. Bruno Mazzoni dell’Università di Pisa e pubblicato dalla Voland di Roma; quello di Mircea Eliade, che ha diretto la grande Enciclopedia delle religioni edita dalla Jaca Book di Milano e curata dal prof. Roberto Scagno dell’Università di Padova (anche gli altri scritti di Eliade, filosofici e narrativi, sono usciti in traduzione italiana fin dalla metà del Novecento); e quello di Norman Manea, tradotto dal compianto prof. Marco Cugno dell’Università di Torino ed edito da Il Saggiatore di Milano.    
Gli stessi romenisti italiani hanno inoltre reso possibile la presenza di alcuni scrittori romeni a vari incontri letterari, festival e alle edizioni del Salone di Torino precedenti al 2009, con le relative presentazioni di libri.
D’altronde, i volumi di autori romeni pubblicati costantemente ogni anno in traduzione italiana sono frutto dell’attività congiunta dei docenti di lingua e letteratura romena nelle università italiane e della nuova generazione di traduttori di romeno, nonché degli altri promotori della letteratura romena in Italia, che con il loro lavoro tengono sveglio l’interesse di diversi editori italiani, grandi e più piccoli, verso la produzione letteraria di questo spazio. La nostra rivista ha creato un database in costante aggiornamento, Scrittori romeni in italiano, per offrire un importante strumento operativo centralizzato finora non esistente che comprende i libri di autori romeni pubblicati in Italia dal 1903 al 2014.    

Alla narrativa la parte del leone

Da quanto finora riportato, emergono chiaramente le principali tendenze relative alla presenza della letteratura romena pubblicata in Italia nel corso degli ultimi anni. La prima è quella di tradurre prevalentemente scrittori viventi rappresentativi della letteratura romena dei nostri giorni. Con le traduzioni, questi scrittori possono poi partecipare agli eventi letterari più importanti, ciò che contribuisce al loro rapido inserimento nel sistema occidentale di marketing culturale.
L’altra tendenza è quella di pubblicare con case editrici cosiddette «di nicchia», piccole o medie, di solito specializzate in letteratura dell’Europa dell’Est, la cui politica editoriale mira a creare ponti e aperture nelle frontiere letterarie per stimolare il dialogo tra le diverse culture.
Quanto al genere letterario e alla tematica più diffusa, i libri pubblicati intendono generalmente ʻraccontareʼ l’universo ex comunista con le sue caratteristiche e le sue problematiche attraverso i romanzi  e i racconti dei più conosciuti scrittori appartenenti a questo spazio. La narrativa fa quindi la parte del leone, ma c’è posto anche per saggistica e memorialistica, poesia e drammaturgia.
In un quadro d’insieme, la politica di sostegno all’editoria e alla traduzione promossa dall’Istituto Culturale Romeno di Bucarest si associa felicemente al lavoro costante e alla lunga e consolidata tradizione di romanistica esistente in Italia, il Paese con il numero più alto di cattedre di lingua romena all’estero.

Ricordiamo che la sessione 2014 dei programmi di finanziamento Translation and Publication Support Programme (TPS) e Publishing Romania promossi dall’Istituto Culturale Romeno di Bucarest tramite il Centro Nazionale del Libro è aperta fino al prossimo 15 settembre. Per maggiori informazioni si può consultare il regolamento aggiornato sul sito www.cennac.ro


Afrodita Carmen Cionchin
(n. 6, giugno 2014, anno IV)