Lo scrittore Valeriu Nicolae a «I Dialoghi di Trani»

Si chiama La mia esagerata famiglia ROM (Rubbettino Editore 2018) la raccolta di racconti che Valeriu Nicolae presenterà il 18 settembre alle ore 10.00 a Palazzo delle Arti Beltrani nell’ambito della rassegna culturale «I Dialoghi di Trani», un festival letterario di rilevanza nazionale che per questa XVIII edizione avrà come tema la RESPONSABILITÀ.

Valeriu Nicolae è nato a Caransebeş nel 1970, è un attivista per i diritti umani, scrittore e giornalista romeno. Nel suo libro Valeriu Nicolae raccoglie 45 racconti pubblicati inizialmente sul settimanale romeno «Dilema Veche» e, successivamente, sulla rivista «Internazionale.it», tradotti in italiano da Mihaela Topala.

La mia esagerata famiglia rom
è dedicata – come lui stesso afferma – ai «tanti adolescenti e giovani rom che non hanno la mia fortuna». Nel racconto Il principio della felicità, Valeriu racconta che «sono troppi gli ostacoli che i ragazzi hanno davanti. E l’ostilità verso i rom è uno di questi. Non è così rilevante come la povertà, spesso estrema, o la mancanza di politiche pubbliche pensate per aiutare i più deboli, ma rimane un ostacolo importante». L’antiziganismo è a tutti gli effetti una forma di razzismo particolarmente violenta. Sono tantissimi i rom oggetto di pregiudizi diffusi e vittime di una discriminazione continua in tutta Europa. «Il razzismo non mi fa sentire meno romeno. Anzi, succede il contrario. Anche se l’ostilità verso i rom è fortemente radicata nella mentalità collettiva, penso che le persone che mi sono più care per quello che fanno sono romene, nella stragrande maggioranza non rom».

I forti pregiudizi antichi tramandati di generazione in generazione, l’esclusione sociale e l’antiziganismo devono essere combattuti non solo cercando strategie politiche e soluzioni giuridiche, ma anche e soprattutto con «una partecipazione attiva e significativa dei rom sul piano sociale, economico, politico e culturale ... fondamentale per affrontare efficacemente l’antiziganismo e creare l’essenziale fiducia reciproca a vantaggio dell’intera sociale».[1]

Basti pensare che varie forme di antiziganismo si ritrovano anche nel lavoro, negando così l’accesso ai rom. Nel racconto Lo zingaro che fa fare bella figura – Ai piani bassi, Valeriu rivela: «non vi racconto nemmeno quante volte mi è capitato di essere respinto ai colloqui di lavoro in quanto zingaro. Anche un ex ministro degli esteri a un certo punto, esasperato, mi ha confessato che, se avessi taciuto le mie origini zingare, sarei arrivato molto più in alto. [...] Ma mi sono anche fatto degli amici meravigliosi, che mi permettono di essere me stesso senza giudicarmi quando mi esce di bocca qualche espressione gergale o poco elegante».

Il prezzo dell’integrazione per un rom è altissimo. Solo «occasionalmente, succede che qualche zingaro, esiliato dal paradiso in cui aveva sempre vissuto, finisca per essere generosamente accettato dai suoi connazionali come cittadino a tutti gli effetti, e perfino come opinionista e osservatore della loro società. Tutto questo, però, ha un prezzo: accettare l’intera responsabilità per il razzismo sistemico contro di noi. [...] La persona con cui ha una relazione sarà generalmente vista come una paladina della tolleranza e una testimonianza vivente della benevolenza nei confronti degli “stranieri”».

Spetta agli Stati membri elaborare politiche di integrazione e di inclusione sociale. È agli Stati membri che compete la RESPONSABILITÀ di poter garantire ai rom e a tutte le altre minoranze l’accesso all’istruzione, all’occupazione, all’assistenza sanitaria e all’alloggio.

Una condizione – quella descritta da Valeriu Nicolae – che ci porta a riflettere sul fatto che anche noi – non ROM o non appartenenti a minoranze – siamo pienamente partecipi e RESPONSABILI dell’allontanamento dell’altro a cui ci rivolgiamo con l’appellativo ţigan – zingaro. Infatti, nel suo racconto Contro il razzismo cominciamo a imparare dai nostri errori – L’ipocrisia della società civile, Valeriu giunge alla conclusione che forse è «troppo indulgente con la corruzione e l’ipocrisia di buona parte della società civile ...»

Valeriu Nicolae gestisce anche una scuola pomeridiana nel quartiere Ferentari a Bucarest per bambini in difficoltà. È affiancato da numerosi volontari che aiutano i bambini a fare i compiti, a leggere, a fare esercizi di matematica. Valeriu spera che questi bambini possano un domani migliorare, se non addirittura cambiare, la Romania. Lui stesso cerca «di cambiare qualcosa lavorando nel sistema». «Non so se qualcosa cambierà, ma per quanto mi riguarda vale la pena provarci».
Abbiamo tutti bisogno di politiche che mettano in atto azioni positive di non discriminazione e di tutela del popolo ROM e di tutte le minoranze, perché proprio l’esclusione sociale, la «ghettizzazione», ostacola la costruzione di alleanze e relazioni sociali.

Un sentito ringraziamento va all’Accademia di Romania di Roma, perché grazie al loro sostegno e alla loro collaborazione è stato possibile, per la prima volta, ospitare un autore romeno a «I Dialoghi di Trani», una preziosa occasione ricca di spunti di riflessione per far conoscere la Romania e la sua letteratura ancora di nicchia in un’area geografica che ospita tantissimi romeni.



Elena Di Lernia
(n. 9, settembre 2019, anno IX)



NOTA
Aspetti relativi ai diritti fondamentali nell'integrazione dei rom nell'UE: lotta all'antiziganismo. Risoluzione del Parlamento europeo del 25 ottobre 2017 sugli aspetti relativi ai diritti fondamentali nell'integrazione dei rom nell'Unione europea: lotta all'antiziganismo (2017/2038(INI)).