Focus sulle esclamative geometrie di Beatriz Cárdenas

Beatriz Cárdenas è un’artista che appartiene a due emisferi; la sua origine messicana le fa rammentare le radici solari della sua terra e la sua permanenza in Europa le fa precisare nuove aggettazioni.
E, difatti, sta sviluppando, da tempo, il suo forte sentimento geometrico con produzioni di qualità, chiare, terse, concludenti, nonché esemplari.
È sempre alla continua ricerca di un taglio ulteriore, che confermi la qualificazione della sua operazione estetica, che s’avvale di due rispondenze continentali, una occidentale e l’altra americana, e, precisamente, messicana.
Le sue tele riescono a inserirsi nel filone dell’astrattismo contemporaneo in cui a primeggiare sono linee affusolate pluri-segmentate, nonché colorazioni volutamente accese, raggianti e squillanti, filtrate attraverso l’uso dell’olio, dell’acrilico e grazie anche ad appunti di collages, impasti vari, e non solo.
L’artista coordina le sue composizioni su percorsi astratti, di matrice lirica, in cui eleganze e fraseggi pittorici, rinviano ad articolazioni e, talvolta, a consistenze materiche.
Decisamente, è riuscita a specificare e a definire una sua “cifra pittorica” e, pertanto, si riconosce, la qualcosa è, nettamente, qualificante.
Chi si esercita con consapevolezza estrema sul riconosciuto e aperto versante astratto-lirico geometrico sa che deve corroborare questo codice interpretativo con atti precisi, abili e preparati per raggiungere varie latitudini di studio.
Beatriz Cárdenas recupera memorie, giustifica e rinverdisce condotte per regolare una maniera, che possa riclassificare le tonalità dei colori e rimediare il senso del taglio per agevolare una pluralità di aperture e riuscire a definire essenze.
In fondo, Beatriz Cárdenas riesce a motivare, da tempo, le sue radici messicane innestandole in un dispiegarsi di lance consone e congrue. Queste trasversalità, costituite da distese colorazioni e da richiami d’appunti squillano e motivano una rete prudente di rincorse. Altri lavori determinano multipli piani di ricerca e altri ancora rilanciano un sistema operativo, ormai collaudato.
Beatriz Cárdenas tra pittura e produzione plastica riesce a determinare estrinsecazioni e acute estroflessioni cromatiche, nonché a regolare con nitida partecipazione uno «status» emotivo ragguardevole. Nell’esclamare colori, rinforzare tagli, specificare linee frecciate prosegue con avveduta e meditata forza.
Dopo lunghe meditazioni, nell’impressionare la tela, con convinta partecipazione riesce anche a declinare opere di una certa consistenza, che, nella sostanza astratta, diventano indicative operazioni estetiche.
Passa anche alla scultura e al disegno. Con le plastiche accentua quei movimenti e quegli spessori ormai diventati suoi cenni segnaletici, mentre col disegno si esercita a trovare nuove interpretazioni di base.
Beatriz Cárdenas riesce, così, a meditare nuovi sviluppi e a rideterminare il suo impatto emotivo con un giusto e rielaborato sentimento geometrico.
Le sue produzioni pulite, degne, definite inglobano, incamerano e metabolizzano ricerche su nuovi tagli. Lo squillo dei suoi lavori è accentuato da traiettorie di cromatismi freccianti in tesa orditura trasversale, di solito; quindi, colori e linee in associazione vivono in una logica estesa d’aggettante congruità e, perciò, congiungono effetti e partecipazioni segniche per una partita di declinazioni d’esuberanza avvincente.
Profila, grazie a studi su studi, nuove versioni espressive di valenza geometrica e di caratura ludica. Fondamentalmente, in un gioco tagliente di salti geometrici e di controprove cromatiche, stende frontiere, profili, linee aguzze con un’abilità franca.
Combina, in una distesa trasversale, e abbina accordi per suscitare percettibilità astratte, consonanti, seppur variegate, a raccogliere, in un’articolata manifestazione di irraggiamenti e di rimandi, sequenze di elaborazioni compositive in cui intendimenti e suddivisioni s’incanalano a sviluppi estremi.
Riesce, nell’ambito di una geometria funzionale, con passi specifici a ordinare un ventaglio sintetico di rapsodiche contestualizzazioni nella formulazione di sostanziale presa che disegna cunei dinamici insistiti per una rideterminazione della disposizione iconica in una tessitura di risultati di traslati simbolici.
Aperture e spiragli vettoriali istruiscono sottili affinamenti, che procedono a riclassificare accorti intendimenti luministici e ad attivare una motivata espansione lirica. Linee tensive tendono a richiamare un’appassionata ritmicità in una conversione di senso.
Le linee esperte in movimento risultano motivazioni di ricerca sulle meraviglie, quanto le intuizioni e i lanci della vita quotidiana, presa a prestito per soffermarsi, in modo più che largo, a contenere gli ostacoli contemporanei, ma anche a rilanciare possibilità visionarie per anticipare i tempi della realtà, seppur rapidi ed effimeri.
L’artista viaggia sui sentieri dell’astrattismo lirico-geometrico, sia per sottolineare eleganze pittoriche e sia per articolare esiti gentili in aperture consapevoli.




Beatriz Cárdenas, Blue line 3


Beatriz Cárdenas, Red line 2


Beatriz Cárdenas, Pink line 1



Maurizio Vitiello
(n. 7-8, luglio-agosto 2025, anno XV)