L’«Ercole al bivio» in porcellana del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli

Interessante successo per il crowdfunding lanciato dall'associazione Amici di Capodimonte Ets Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli.

Breve scheda tecnica:

Real Fabbrica della porcellana di Napoli (1771-1806)
Plateau decorato con la scena di Ercole al Bivio 1801-1802
porcellana policroma e dorata;
marca: assente, “S” incisa
acquisizione, 2021


Realizzato nei primi anni del secolo XIX, intorno al 1802, nella manifattura napoletana di porcellana fondata da Ferdinando IV di Borbone, oltre quarant’anni dopo la chiusura della Real Fabbrica di Capodimonte creata dal padre Carlo, il plateau è caratterizzato da una ricca decorazione in oro lungo il bordo, secondo l’innovativa tecnica a rilievo «alla maniera di Vienna», introdotta a Napoli per desiderio della regina Maria Carolina. Queste dorature costituivano un notevole aggravio nei costi di lavorazione, sia per la materia prima impiegata che per i tempi di lavorazione. La miniatura centrale riproduce con fedeltà e dovizia di particolari l’Ercole al bivio di Annibale Carracci e a tutt’oggi non si conosce altro vasellame con riproduzione di dipinti appartenenti alle raccolte reali: può essere quindi considerato un unicum.




Grande successo, quindi, per la campagna di crowdfunding lanciata nella primavera 2021 dall’associazione Amici di Capodimonte Ets per acquistare un importante plateau in porcellana della Real Fabbrica Ferdinandea per le collezioni del Museo e Real Bosco di Capodimonte, tra i più importanti istituti museali al mondo.
Sono stati raccolti trentamila euro per far entrare nelle collezioni del museo un'opera, studiata da Angela Caròla Perrotti, grande conoscitrice della manifattura sulla quale è riprodotto il celebre dipinto Ercole al bivio di Annibale Carracci (1595-96), tra i capolavori della Collezione Farnese, giunto a Napoli nel 1734.
L'alta qualità tecnica e decorativa, il perfetto stato di conservazione e l’eccezionalità del soggetto raffigurato spiegano l'importanza dell'acquisto del plateau nella ricca raccolta di porcellane del museo. Infatti, non sono presenti altri oggetti su cui è ripreso un dipinto della collezione, raffigurato con maestria, testimonianza del perfetto dialogo tra pittura e arte decorativa.


Sylvain Bellenger ed Errico di Lorenzo


Errico di Lorenzo, presidente dell'associazione Amici di Capodimonte Ets, che ha contribuito in prima persona alla raccolta fondi, ha segnalato: «Non posso che esprimere tutto il mio compiacimento per essere riusciti, con la raccolta fondi che come Amici di Capodimonte abbiamo promosso, ad acquistare questo magnifico plateau ferdinandeo che riveste per il museo una speciale importanza in quanto riproduce l’Ercole al bivio, capolavoro di Annibale Carracci, presente nella collezione Farnese del museo. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno consentito, con il loro contributo, a rendere possibile questa acquisizione e in particolar modo Vincent Buonanno degli American Friends, Gennaro Matacena e la Seda di Gianfranco D’Amato».
E così, nella primavera scorsa, in pieno periodo di confinamento quando era impossibile visitare i musei, gli Amici di Capodimonte hanno voluto lanciare la campagna di crowdfunding a cui gli associati hanno risposto con notevole generosità.
All’appello lanciato dal presidente di Lorenzo hanno risposto anche Vincent Buonanno e gli American Friends of Capodimonte, l’azienda Seda International Packaging Group, Gennaro Matacena e Marina Modafferi di Magliano, Augusto Forges Davanzati, Isabella Bossi Fedrigotti, Raffaella Scaperrotta Letizia, Lucia Gualtieri, Maria Rosaria Abignente, Ugo Leone, Marina Albamonte, Maria Carolina Costantino, Giovanna Montefusco, Lavinia De Rosa, Gabriella Sansone, Fernando Palladino.
Martedì 30 novembre 2021, il plateau è stato presentato alla stampa e al pubblico, in un allestimento che lo pone in dialogo non solo con lo storico dipinto di Annibale Carracci, un olio su tela del 1596, ma anche con altre opere importanti; tra questa una stampa in acquaforte e bulino (mm. 694 x 261) incisa da Pietro Aquila e stampata da Gian Giacomo de Rossi, riproducenti l’Ercole al Bivio e inserita in un interessante album di collezione Firmian sulle pitture di Palazzo Farnese realizzate da Annibale Carracci, custodito al Gabinetto disegni e stampe del Museo di Capodimonte, dedicato al Cardinale Odoardo Farnese e accompagnato da versi di Giovanni Pietro Bellori.



In esposizione anche altri tre Piatti con figure del Servizio da tavola decorato con le ‘Antichità’ di fine sec. XVIII in prestito dal Museo Nazionale della Ceramica Duca di Martina, donazione de Sangro, realizzato nella Real Fabbrica della porcellana di Napoli (1771-1806).
I piatti sono parte di un grande servizio con decori ‘all’antica’, il filone decorativo di maggiore successo della manifattura di porcellana ferdinandea.
Le miniature nei cavetti dei tre piatti sono una rielaborazione fedele delle tre figure dell’Ercole al bivio: sono estratte dall’insieme, isolate e scontornate.
Il risultato esalta il carattere classicista che permea la pittura di Annibale Carracci e sostiene il confronto con le altre miniature tratte dall’’antico’ che ornano tutto il vasellame del servizio.



Il direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger ha precisato:«La politica culturale del Museo e Real Bosco di Capodimonte ha praticato negli anni recenti un’apertura alle arti applicate, al collezionismo e alla cultura napoletana. È una grande gioia per noi ricevere un dono così importante che associa in modo unico la nostra grande pinacoteca alle arti applicate in questo piatto decorato con la farnesiana pittura di Annibale Carracci. Voglio ringraziare tutti i mecenati che hanno reso possibile questo dono e tutti i sostenitori che si sono associati agli Amici di Capodimonte, associazione storica sempre molto vicina a tutte le iniziative culturali del museo. Un ringraziamento particolare va al suo presidente Errico di Lorenzo». 
Sempre Bellenger ha anche ringraziato la direttrice Marta Ragozzino per il prestito degli altri tre piatti dal Museo Duca di Martino. Bellenger ha, poi, ricordato che su 48 nuove acquisizioni, tra acquisti e donazioni di opere fatte durante la sua direzione, ben 22 sono porcellane.
Un bel risultato se si pensa che l’ultimo acquisto di una porcellana risaliva al 1972: l’Immacolata Concezione della Manifattura di Capodimonte, datata 1744-1745.


Plateau e Sylvain Bellenger


L’acquisizione nella collezione di Capodimonte del plateau con la miniatura dell’Ercole al bivio della Real Fabbrica di porcellana di Napoli presenta un aspetto inedito nella produzione della manifattura, vale a dire la promozione dell’immagine del Regno veicolata con uno dei capolavori della collezione Farnese, l’Ercole al Bivio di Annibale Carracci. Tra le prime opere realizzate da Annibale a Roma per il cardinale Odoardo Farnese, il dipinto era il centro della volta del Camerino di Ercole nel Palazzo Farnese a Campo de’ Fiori, in pieno centro a Roma. 
Completano la decorazione del Camerino gli affreschi con Ercole in riposo ed Ercole che regge il globo che alludono alla vita contemplativa e alla vita attiva. 
Considerato dai Farnese il mitico protettore degli antenati della casa, probabilmente a seguito della scoperta dell’Ercole Farnese, scultura ellenistica databile al III secolo d.C., rinvenuta alle Terme di Caracalla, a Roma, intorno al 1546, entrata a far parte della Collezione Farnese e, a seguito dell'eredità di Carlo di Borbone, giunta a Napoli ed esposta al Museo Archeologico Nazionale-MANN.
Il tema della probità di Ercole e la sua rettitudine morale è stato suggerito da Fulvio Orsini, umanista e bibliotecario di palazzo, per qualificare le virtù del cardinale Odoardo, poco più che ventenne. Ercole viene, dunque, adottato come simbolo della Famiglia e, frequentemente, rappresentato nelle opere della collezione, perché incarna la concentrazione e la determinazione dell’individuo nell’ascesa da una condizione mortale a una condizione divina e viene associato al giovanissimo Odoardo nella prova delle scelte morali. L’iconografia scelta dall’Orsini è tratta da una favola del filosofo greco Pròdico di Ceo (V e il IV secolo a.C.); nel racconto Ercole adolescente medita se dedicare la sua vita alla virtù o al piacere.


Maurizio Vitiello
(n. 1, gennaio 2022, anno XII)