Gabriela Melinescu: «Con le braccia levate accarezzo il volto di queste ore»

In occasione della Giornata Mondiale della Poesia pubblichiamo versi di Gabriela Melinescu, nata a Bucarest nel 1942. Dopo gli studi liceali, si laurea in Lettere nel 1967. Esordisce su «Luceafărul» nel 1959 e in volume nel 1965. Dopo essersi affermata tra i poeti della generazione degli anni Sessanta, nel 1975 lascia la Romania e si stabilisce in Svezia dove vive tuttora.
Poesia (opere pubblicate in Romania): Ceremonie de iarnă, EPL, Bucureşti, 1964; Ființele abstracte, Ed. Tineretului, Bucureşti, 1967; Interiorul legii, EPL, Bucureşti, 1968; Boala de origine dívínă, Ed. Tineretului, Bucureşti, 1970; Jurãmîntul de sărăcie, castîtate și supunere, Eminescu, Bucureşti, 1972; Îngînarea lumii, Bucureşti, 1972 [antologia]; Împotriva celui drag, Bucureşti, 1975; Jurămîntul de sărăcie, castitate și supunere, Antologie realizată de Ileana Mălăncioiu, Litera, Bucureşti, 1993.
Altre opere: Catargul cu două corăbii, Ed. Tineretului, Bucureşti, 1969; Bobinocarii, EPL, Bucureşti, 1969; 12 Revelatii, Bucureşti, 1974; Lupii urcă în cer, roman, Ed. Fundației Culturale Române, Bucureşti, 1993.

Pubblichiamo qui le poesie di Gabriela Melinescu estratte dall'antologia La poesia romena del Novecento, traduzione e a cura di Marco Cugno (Edizioni dell’Orso, Alessandria 1996).



Tempo d’amore

Adolescente con le ossa che si formano,
il viso nelle cose sparpagliato.
La tua ombra cade sul mio corpo,
abbraccio scarmigliato.
Si è spezzato l’arco delle labbra!
Come adunare le sue nervature!
Le mie narici ardono al contatto
dei bianchi aromi di tabacco.
Il lino della camicia è in fiore.
Attimi generano concentriche carole.
Con le braccia levate
accarezzo il volto di queste ore.

(Cerimonia d'inverno, 1965)

 

Avere corpo

Così bella e sola
cadeva la neve nel buio
e il freddo storceva il vetro.
Io in un ventre sferico.
Fruscio di seta, dall’esterno.
Ti amo, un amore interno.
Mi è rimasta solo l’aria
di questo globo materno.

(Gli esseri astratti, 1966)


Traduzione a cura di Marco Cugno
(n. 3, marzo 2024, anno XIV)