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«Mi ha accecata la forza dell’ottimismo». Versi di Lucia Ileana Pop
Con il titolo Mi ha accecata la forza dell’ottimismo, pubblichiamo una selezione di poesie di Lucia Ileana Pop. L’autrice è nata a Desești, in Romania, nel 26 maggio 1977. Laureata in Romania e in Italia, è stata insegnante di Lingua e letteratura romena in Romania e dal 2014 è collaboratrice dell’Istituto della Lingua Romena di Bucarest e insegna Lingua, cultura e civiltà romena in Italia, a Roma e ad Aprilia. Inoltre, collabora con diverse pubblicazioni dei due paesi scrivendo articoli, saggi, poesie e traduzioni in romeno e in italiano ed è editrice e collaboratrice della rivista «Timpul Belgia». È presente in vari volumi collettivi (quattro italiani e due romeni) e ha pubblicato un libro di versi in edizione bilingue, Scântei de suflet / Scintille dell’animo (Rediviva, Milano, 2020), per il quale ha ricevuto il Premio della Rivista Marmația, la rivista del Festival Internaționale di Sighetu Marmației, e un Jurnal de departe în timp de pandemie (Eikon, Bucarest, 2021). Ha tradotto in italiano due volumi di poesia, Dopamina in alessandrini / Dopamină în alexandrini di Darie Ducan (Granchiofarfalla, Torino 2020) e Quarantena conquistata / Carantină câștigată di Daniela Marchetti (LiterPress Publishing, Bucarest 2021). Fa parte dei poeti inclusi nella Poetry Sound Library.
I versi che pubblichiamo qui di seguito fanno parte della raccolta di prossima pubblicazione per i tipi della Rediviva Edizioni di Milano, con il titolo Umbre și lumini/Ombre e luci.
Il poeta
Un eterno innamorato è il poeta,
innamorato della vita, di persone, di idee.
Lui vede in ogni cosa la luce
che il suo animo proietta
e il suo amore senza fine
trasforma il nulla in infinito.
Eterno sognatore è il poeta,
che vive in mondi paralleli,
molto più leggiadri della realtà.
Lui trasforma la banalità
in un mondo di sogno.
Eterno pensatore è il poeta,
che non può accettare la morte,
perché la fiamma dell’animo resuscita alla vita sempre
il desiderio di conoscere
l’eternità.
Con la vita davanti, con la morte davanti…
Con la vita davanti abbiamo momenti felici,
momenti tristi, ma anche istanti inestimabili persi.
Con la vita davanti possiamo sbagliare, perché sicuri
di avere ancora tempo per raddrizzare ogni cosa.
Con la vita davanti ci sembra che il tempo ci appartenga,
che è nostro amico e non ci toglie nulla,
che possiamo dominare il nostro destino
e siamo noi a decidere il cielo annuvolato, il cielo sereno.
Con la morte davanti sentiamo che la vita è un istante
spazzato via a volte da un colpo d’ala,
così anche un nostro secondo che passa troppo in fretta,
sia pure col cuore a pezzi bisogna apprezzarlo.
Con la morte davanti apprezziamo ciò che abbiamo:
un sorriso superficiale, un pensiero non detto,
un’azione non compiuta, un passo segreto,
un sussurro di un momento, un pensiero non compreso.
La speranza
Fragile creatura alata, che non accetta la morte
e combatte con una caparbietà
che non sai quale divinità le abbia donato,
quando e perché, per quanto tempo,
musica spenta con un’eco di flauto di pan che intona le sue nostalgie
da qualche parte, in lontananza, ma quel che rimane nella mente
in momenti tremendi di attesa,
più viva di qualsiasi sconfinata sofferenza,
più fragile di qualsiasi animo umano,
più bella della primavera,
più odorosa del mughetto.
È fonte che dalla lacrima prende vita,
gorgogliante sotto la zolla che si sforza
per spuntare fuori in superficie. E vi riesce.
Flebile raggio di sole che scioglie
il ghiaccio più rigido e rinverdisce il campo,
luna d’argento nel firmamento gelido,
amico fidato che nella nostra lotta,
senza dir parola, si è affiancata umanamente a noi.
La speranza… la più immortale non-presenza
e la più sorprendente sapienza.
A volte le parole non bastano
Ho usato spesse volte
le parole e so bene
che ci sono sempre
parole in sintonia con te.
Eppure, mi è capitato
di avvertire a volte che non bastano.
E ho sperimentato allora
i colori accesi
o quelli metallici,
i suoni più delicati
o più balbettanti,
le forme più singolari
per le emozioni troppo complesse.
Sì, per quelle, a volte,
le parole non bastano.
Malinconia
Nel sedimento di un istante compiuto
ho provato a leggere
come una veggente,
mi ha però accecata la forza
dell’ottimismo,
mi ha ostacolata
la forza della vana speranza.
E ho visto cosa non c’è stato,
ho sperato l’inimmaginabile,
ho provato ciò che non poteva essere compiuto,
ho sentito cosa non sarebbe stato perdonato.
La parola lacrima
La parola è eleganza e bellezza
se la sai usare,
è spesso liberazione
e salvezza tante volte,
ma quando non può essere detta
si trasforma
in lacrima purificatrice,
perché proprio allora
ha radici più profonde.
Nostalgia d’infinito
Siamo affascinati dall’infinito
noi, quelli dietro la cui ombra c’è la ricerca,
non ci è però dato possederlo,
poichè è scivoloso come il mare
e scorre via come la sabbia nella clessidra.
Lo sfioriamo a volte con un luccichio dell’animo,
ma presto sparisce, lo perdiamo
prima che sia stato nostro.
In ogni caso, siamo convinti che esiste,
lo vediamo, lo sentiamo come ci chiama
dall’al di là dell’orizzonte.
Nostalgia
Quando solo una goccia di nostalgia
ha incontrato un canto alla fonte,
ho capito che non si potrà fermare
e che giammai potrà morire.
Ho capito che nel sussulto dell’attimo
che aiuta il moto vivace dell’ala
c’è soltanto una preghiera che è giunta
là dove il pensiero è impenetrabile.
È un fiume che scorre ora calmo,
ora con onde agitate,
verso l’ingresso socchiuso
di fronte alla profonda eternità.
Desești
Sento ancora, quando vi arrivo,
il brivido del ritorno alle origini,
l’odore d’erba e di fiori
che fanno gara con i loro profumi sulle distese dei campi,
vedo il loro colore verde-marrone
e sento le risate dei bimbi spensierati
e dei giovani infervorati nelle danze,
come sento pure il silenzio di tomba
degli anziani che sono stati una volta,
non solo nel ricordo con profumo d’incenso,
che sono stati e sono rimasti all’ombra
della chiesa con la guglia rivolta verso il cielo,
scala verso il nostro Signore Iddio,
sulla quale essi soprattutto salgono,
ma a volte scendono anche verso di noi
per vedere come stiamo,
ritornano dall’eternità
per portarci notizie, per chiederci favori...
Desești? Fonte d’immortalità,
principio della mia narrazione,
che ha riempito la dispensa con ricordi
quel tanto che mi basti per un’intera eternità.
(dalla raccolta di prossima pubblicazione presso la casa editrice Eikon di Bucarest, con il titolo Umbre și lumini/Ombre e luci)
La forza dell’ottimismo
Nevica con fiocchi di ghiaccio
e io non mi sento la tristezza nell’animo,
ma nei fiocchi gelidi che cadono sulla finestra
e vi si appigliano con artigli disperati.
E piove poi, e la mia tristezza
si tramuta nelle gocce pesanti della pioggia
che si frangono cadendo con rumore
sulla terra...
E a un certo punto cessa la pioggia,
e da un arcobaleno
che è sorto come per miracolo nel mio cielo,
spunta infine un sorriso... che è il mio.
(dalla raccolta bilingue Scântei de suflet / Scintille dell’animo, Rediviva, Milano, 2020)
Lucia Ileana Pop
(n. 2, febbraio 2022, anno XII) |
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