SPECIALE SPAZIO DANTE TRA ITALIA E ROMANIA

Dante, disegnatore d’angeli

Ne Il poeta innamorato (Guanda, 2017) Marco Santagata, compianto dantista, ha saputo felicemente coniugare il rigore dello storico della letteratura con la freschezza del divulgatore, proponendo una lettura della poesia d’amore medievale, e in special modo della Vita nuova di Dante, a partire dal vissuto concreto dei suoi protagonisti. Da un saluto per strada, al valore simbolico dei numeri, la narrazione si dipana tra quotidiano e sublime per illustrare come anche allora la poesia dialogasse fittamente con la vita. Recensione di Elisa Lucchesi.



Due Taccuini su Dante, a cura di Antonio Rizzo (pdf integrale)

Nel nostro Speciale Spazio Dante, pubblichiamo il pdf integrale dei primi due Taccuini a cura di Antonio Rizzo, sociologo, semiologo e divulgatore culturale. Il primo, Le parole di Dante, riunisce le 365 schede dedicate dall’Accademia della Crusca all'opera del Sommo Poeta, in occasione dei settecento anni dalla morte. Il secondo, Dante nelle arti figurative (edizione bilingue) riunisce una serie di articoli scritti per la rivista «Siamo di nuovo insieme» dell’Associazione degli Italiani di Romania, tra i quali una ricostruzione dettagliata dell’albero genealogico di Dante.



Tra erbe e alberi: aspetti botanici nella «Commedia» di Dante

È incentrato sull’affascinante corredo di erbe e fusti che verdeggiano nel poema sacro di Dante Alighieri il saggio di Angelo Manitta, La botanica di Dante. Piante erbacee nella Commedia (Il Convivio Editore, 2020, pp. 312). Partendo dalla constatazione che «se è lecito chiedersi il significato allegorico della ‘selva oscura’ dantesca, [e] le piante specifiche invece di solito sfuggono a una tale interpretazione», l’autore s’intrufola, per illustrarcelo, nel regno vegetale delle Cantiche, nel «sottobosco di cespugli, di arbusti, di rovi, di piante che pullulano, di semi che nascono».



Dante e gli appellativi per invocare Dio

Nella Divina Commedia il lessema Dio compare 129 volte: 25 nell’Inferno, 41 nel Purgatorio e 63 nel Paradiso; Deo e il plurale Dei lo incontriamo 10 volte: 3 volte nell’Inferno, 4 nel Purgatorio e 3 nel Paradiso. Questa ‘divina’ aritmetica è frutto dello studio di Nicoleta Presură Călina che ha inoltre scandagliato con acribia l’intero poema dantesco alla ricerca delle innumerevoli, celestiali variazioni sul tema: gli appellativi per riferirsi a Dio a cui è ricorso Dante nel nominarlo o per rendere l’immagine del Creatore, ‘personaggio principale e protagonista’ della Commedia.



Cecco d’Ascoli e la sua sfida a Dante Alighieri

Giovanni Abate, «a mo’ di sana provocazione», va controcorrente e ‘sfida’ il tripudio di osannanti incensamenti per le doverose celebrazioni di Dante per il 700° anniversario dalla sua morte, avvenuta fra il 13 e il 14 aprile del 1321, ricordando un altro esponente del panorama culturale medievale, poco preso in considerazione dalla critica letteraria, che fu l’eretico Cecco d’Ascoli (1269/1257?-1327), autore di L’Acerba, colui che osò criticare il poema del suo infinitamente più celebre contemporaneo fiorentino perché in esso Dante nascondeva «la verità tra i veli dell’allegoria».



«ALDIQUALDILÀ, tre maschere dell’aldiqua nell’aldilà dantesco»

Maurizio Vitiello ci illustra lo spettacolo «raffinato e di alto livello» andato in scena il 2 e 3 novembre 2021 al Teatro Sannazzaro di Napoli intitolato «ALDIQUALDILÀ, tre maschere dell’aldiqua nell’aldilà dantesco», opera teatrale in omaggio al settecentenario del genio Fiorentino che ha unito ‘sacro’ e ‘profano’ in «un'originale commistione tra la Commedia dell'Arte e la Divina Commedia di Dante Alighieri». Il testo è stato scritto da Giovanni Del Prete, che l’ha anche diretto, e Ettore Nigro, uno degli attori in scena al fianco di Anna Bocchino, Gaetano Franzese e Antonio Vitale.



Anteprima alla traduzione delle Due lezioni di Galileo sull’Inferno

Smaranda Bratu Elian preannuncia la pubblicazione in Romania, per l’editrice Humanitas, della prima traduzione, da lei curata e con prefazione di Horia Roman Patapievici, del «piccolo ma significativo testo» di Galileo Galilei Due lezioni all'Accademia Fiorentina circa la figura, sito e grandezza dell'Inferno di Dante, le due lezioni dantesche che, a 24 anni, lo scienziato fu invitato a tenere nel 1587-88 presso l’Accademia Fiorentina, in cui mette a confronto le descrizioni geometriche dell’Inferno contenute nelle tesi rispettivamente dell’umanista A. Manetti e del nobile A. Vellutello.



«La Divina Commedia» raccontata ai bambini da Corina Anton

Ormai le celebrazioni per il settimo centenario della morte del Sommo Poeta stanno volgendo al termine. Nel nostro Speciale Spazio Dante continuiamo a presentare l'omaggio della Romania a Dante, con colloqui – il prossimo, 11-12 ottobre 2021, sarà organizzato a Roma dall’Accademia di Romania – e iniziative editoriali, tra le quali Smaranda Bratu Elian segnala la pubblicazione per Humanitas Junior del libro Dante, La Divina Commedia raccontata ai bambini da Corina Anton. Illustrazioni di Mihail Coșulețu, eccezionale per contenuto e grafica.



La fortuna di Dante in Romania (dal 1848 al 2021)

L’italianista Otilia Doroteea Borcia traccia in questo vasto articolo ricco di note e rimandi bibliografici la storia della ricezione in Romania dell’opera di Dante, dalle sue prime manifestazioni fino ai nostri giorni. Dalla traduzione dei primi cinque canti dell’Inferno di Heliade Rădulescu fino alla vera e propria esplosione di riedizioni e di nuove traduzioni integrali o parziali della Commedia uscite in questi ultimi anni, la studiosa analizza ed espone la «Dante-mania» che la Romania, come forse nessun altro paese, dimostra per l’opera e il poema del grande Fiorentino.



Dante, allora e adesso. La grafica dell’artista Marina Socol

Per tante generazioni Dante Alighieri è stato ed è un punto cardine della letteratura, dell’arte, della filosofia. Serafina Pastore dialoga con l’artista Marina Socol intorno alla sua grafica che traduce in immagini il magma umano e poetico-filosofico racchiuso nell’Inferno. L’artista ha colto il messaggio forse più profondo della prima cantica dantesca, «la sofferenza umana quale frutto amaro del proprio orgoglio», e attorno a esso ha intessuto il soggetto principale per questo progetto, «la solitudine della sofferenza umana», raffigurata plasticamente in Ventidue inferni danteschi.



Con Federico Sanguineti sul linguaggio di Dante

Con la mente rivolta al centenario dantesco 2021, Giusy Capone dialoga con il professor Federico Sanguineti, ordinario di Filologia italiana all’Università di Salerno, autore del volume intitolato Le parolacce di Dante Alighieri (Tempesta Editore, 2021) che raccoglie 14 brevi capitoli in cui, come si evince chiaramente, ci si addentra nel linguaggio licenzioso utilizzato nella Divina Commedia, un segnale dei conflitti della società «corrotta» di cui era testimone il «proletario» Sommo Poeta, scurrilità però, sottolinea l’autore, che avevano una loro precisa fonte letteraria, la Bibbia.



Echi di Dante nell’attività didattica e pubblicistica di Nae Ionescu

La figura e l’opera di Dante Alighieri, di cui nel 2021 ricorre il settimo centenario dalla morte, ha goduto in Romania ampia fama e largo interesse tra gli intellettuali. È il caso del filosofo «esperienzalista» Nae Ionescu (1890-1940), nella cui pubblicistica e produzione accademica tutt’altro che marginali sono i riferimenti che egli fa al Poeta. Appassionato della cultura italiana, il filosofo brăileano figura tra i primi sessanta membri della Società Dante Alighieri presieduta tra il 1910 e il 1916 dal celebre filologo e linguista italiano Ramiro Ortiz (1879-1947). Di Igor Tavilla.



La musicalità della Divina Commedia. In dialogo con Adriana Sabato

«Diverse voci fanno dolci note;/ così diversi scanni in nostra vita/ rendon dolce armonia tra queste rote»: sono versi ‘sonori’ dal canto VI del Paradiso della Divina Commedia che la giornalista Adriana Sabato, laureata in DAMS Musica all’Università di Bologna, in dialogo con Giusy Capone, cita nel suo saggio La musicalità della Divina Commedia (Zona editrice, 2015) quale eco delle «immagini musicali» a cui «Dante si affida per trasmettere e comunicare particolari concetti ed emozioni», dalle dissonanze dell’Inferno al tono elegiaco del Purgatorio fino a quello sublime del Paradiso.



Con Mirko Volpi sul primo commento integrale della «Commedia»

«Per noi italiani, Dante continua a rappresentare la nostra stessa lingua. Il titolo di “padre della lingua” italiana non è retorico né immeritato». Per celebrare i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta, abbiamo intervistato Mirko Volpi, ricercatore presso l’Università degli Studi di Pavia, attorno all’imponente edizione da lui curata del primo commento integrale, in volgare, databile tra il 1323 e il 1328, della Divina Commedia di Dante Alighieri eseguito dal bolognese Iacomo della Lana, detto il Laneo, e pubblicata in quattro volumi da Salerno Editrice (2009). A cura di Giusy Capone.



In dialogo con Angelo Manitta su «La botanica di Dante»

È da poco uscito un interessante libro su La botanica di Dante. Piante erbacee nella «Commedia» (Il Convivio) di Angelo Manitta. La sensibilità di Dante per l'ambiente e il suo profondo rispetto per la natura conducono ad una analisi dettagliata di alcune similitudini naturalistiche e delle presumibili fonti dalle quali il Poeta attinge. Il saggio, partendo dalla «selva oscura» e dalle varie specie di alberi che ne possano costituire la struttura, analizza il contesto letterario di quelle piante erbacee, comunemente ritenute dall'uomo infestanti, in rapporto alla idea «ecologica» di Dante. A cura di Giusy Capone.



Due fisici di fronte al mistero cosmico dantesco

La realtà non è come ci appare – La struttura elementare delle cose è l’affascinante libro di Carlo Rovelli che ci propone l'italianista Smaranda Bratu Elian, uscito in romeno nel 2019 per l’editrice Humanitas (trad. di Vlad Russo), e che accosta al libro di Horia-Roman Patapievici, Gli occhi di Beatrice, tradotto dalla stessa Elian  in italiano per Bruno Mondadori (2006), perché gli autori, partendo «da un comune approccio scientifico (rigore analitico e libertà di pensiero)», sono estasiati dalla «geniale intuizione poetica di Dante»: l’universo da lui descritto era un’ipersfera.



«Inferno», nuova edizione critica. Intervengono Mocan e Bologna

In occasione dell’uscita in romeno dell’edizione critica integrale dell'Inferno di Dante, a cura di Mira Mocan, nella traduzione del compianto italianista Marian Papahagi e con la prefazione di Irina Papahagi (Humanitas, Bucarest 2012), Daniela Dumbravă dialoga con Mira Mocan e Corrado Bologna dell’Università Roma Tre sull'attualità di Dante e sul volgare illustre di questa traduzione. «Marian Papahagi ha colto perfettamente il valore delle parole in rima che quindi ha conservato sempre, fin dove è stato possibile, oltre ovviamente all’endecasillabo e al ritmo».



Letture dantesche, Roberto Benigni a scuola da Boccaccio

La nota celebrità e il meritato successo di pubblico riscosso dalle tre edizioni del riuscitissimo spettacolo «Tutto Dante» di Roberto Benigni - eccezione aurea in un paesaggio culturale spesso desolante - vantano antecedenti storici di tutto rispetto. Ce ne parla Laszlo Alexandru, che presenta le «Letture dantesche» inaugurate già dai tempi di Boccaccio e arrivate ai nostri giorni. Tra le esperienze recenti, gli incontri di Franco Nembrini e gli happening danteschi avviati dall’attore e regista teatrale Franco Palmieri. Anticipazione: pare che Benigni prepari un film su Dante.



750 anni di Dante. Note di un lettore romeno della «Divina commedia»

750 anni fa nasceva a Firenze Dante Aligheri, il più grande poeta della neolatinità, come lo definisce l’italianista Alexandru Balaci. Pubblichiamo uno studio di Geo Vasile che segnala, tra l'altro, le versioni complete in lingua romena della Divina Commedia: la prima del poeta George Coşbuc, curata e stampata dalla Casa Editrice «Cartea Românească» dal romenista Ramiro Ortiz tra il 1924 e il 1932, la seconda dell'italianista Alexandru Marcu. Le successive sono di Ion A. Ţundrea, della poetessa Eta Boeriu e infine anche dell'italiano Giuseppe Cifarelli.








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dall’Associazione Orizzonti Culturali Italo-Romeni.

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