LETTERATURA MIGRANTE


STUDI

Scrittori stranieri italofoni: motivi di interesse per i linguisti

Quello degli scrittori stranieri che scrivono le proprie opere in italiano è un interessante fenomeno che appare sempre più in espansione. Se ne ha un’idea scorrendo la lista degli autori nella sezione Scrittori italofoni migranti di questa rivista. È un campo di indagine che offre una buona opportunità per esercitare ed incrementare l’auspicabile e, si direbbe, naturale interdisciplinarietà tra studi letterari e linguistici. Donato Cerbasi espone alcuni dei motivi dell’interesse che gli scrittori stranieri italofoni presentano sia per la linguistica «esterna» sia per la linguistica «interna».




ANTOLOGIE

Violenza sulle donne: un «no» al femminile dall'Italia alla Romania

Ogni due minuti, mentre il mondo fa un passo in avanti, una madre, una sorella, una donna subiscono violenza. A questo triste tema, di drammatica attualità, è dedicata l’antologia Io scelgo, a cura di Irina Turcanu (Rediviva Edizioni, Milano 2014), dove scrittrici italiane e romene uniscono i loro testi per dire no alla violenza sulle donne. Da questa raccolta, pubblichiamo il racconto di Luiza Diculescu, Vacanza angelica, dove, nonostante le umane sembianze, un amore finisce per assumere i contorni del demoniaco. Accade quando si attende troppo e la vita alla scelta, come un precipizio.



Viaggio e ritorno: un mito della letteratura d’immigrazione italofona

Il mito del viaggio non ha perso i suoi significati nella letteratura d’immigrazione contemporanea, anzi si è arricchito di nuove espressioni: l’uomo porta in sé questo fantasma e lo perpetua in forme evolute. Ana Maria Tomaziu Pătraşcu analizza il «ritorno a casa» nell'antologia bilingue a cura di Irina Ţurcanu Ritorno a casa (2013), e ne L’italiana di Joseph Zoderer (1982, traduzione italiana 1985). Il viaggio è una scommessa ambivalente: produce alienazione, con l’ego-nomade che si dissipa nel mondo, ma anche ritorno, cioè ritrovamento di sé nel recupero del senso primordiale.




AUTORI (in ordine alfabetico)


VIOREL BOLDIS


«Amore e sesso con le mie due patrie». Versi di Viorel Boldis

«Il mio armadio è vuoto. / Gli scheletri che là giacevano / Li ho raccolti tutti nelle mie poesie». Così Viorel Boldis, uno degli scrittori romeni italofoni più rappresentativi (vive in Italia dal 1995), nella selezione di versi in parte inediti che proponiamo. Boldis ha vinto vari premi e pubblicato diverse raccolte di poesie scritte in italiano, ma anche in romeno. Partecipa a numerosi incontri e dibattiti sul tema dell’immigrazione e della letteratura e nel 2011 è stato premiato dal Parlamento della Romania con il Diploma di eccellenza per meriti culturali e la promozione della cultura romena in Italia.






EUGENIA BULAT

Eugenia Bulat e la sua Venezia nel dentro

Smaranda Bratu Elian ci propone la lettura sempre aperta del volume di versi di Eugenia Bulat Venezia ti fu data. Diario di una latitante dell’Est / Veneția ca un dat. Jurnalul unui evadat din Est (edizione bilingue, traduzione italiana di Gabriella Molcsan, prefazione di Adrian Dinu Rachieru, Ed. Cartier, Chișinău, Repubblica di Moldavia, 2007), preziosa occasione per riscoprire a distanza di qualche anno la ricchezza e pregnanza di questo piccolo «canzoniere» di unità stilistica, concettuale e musicale dal percorso profondamente personale e lirico.




MIHAI MIRCEA BUTCOVAN

Mihai Mircea Butcovan e le parole dell’intolleranza

Mihai Mircea Butcovan, uno dei più noti tra gli attuali scrittori e poeti romeni che scrivono le proprie opere in italiano, si è stabilito da ormai molti anni in Lombardia. Egli è riuscito persino a guadagnarsi una menzione speciale nell’ambito di un concorso di poesia in dialetto brianzolo. Sia nei suoi romanzi che nei suoi racconti sono presenti inserti (costituiti da singole parole ed espressioni o da interi brani) nella parlata brianzola oppure nell’italiano regionale lombardo. La sensibilità sociale e quella linguistica dell’autore si integrano in maniera fruttuosa e interessante. Di Donato Cerbasi.




INGRID BEATRICE COMAN

Ingrid Beatrice Coman e la sua scrittura migrante: «Pegno per mamme»

Il volume bilingue Satul fără mămici/ Il villaggio senza madri (Rediviva Edizioni, 2012) di Ingrid Beatrice Coman dà voce a «dieci bambini che avevano qualcosa da dire. Io non ho fatto molto – afferma l’autrice –. Mi sono soltanto messa in ascolto, in rispettoso silenzio, in quei momenti sacri della giornata in cui tutto tace, tutto dorme, e allora si può sentire, appena sussurrata, la voce nascosta e misteriosa di chi non parla mai, ma manda fuori nel mondo le vibrazioni del proprio cuore, affinché qualcuno possa raccoglierle e raccontarle». Pubblichiamo qui Pegno per mamme.




ANA DANCA

Ana Danca, «Come vuole la vita»: «Il passato, la mia ricchezza d’oggi»

Pubblichiamo integralmente, in formato pdf, il fortunato libro d’esordio di Ana Danca, il romanzo autobiografico dal titolo Come vuole la vita (Il Rio Edizioni, 2016). L’autrice narra le amare vicissitudini della propria vita, dal piccolo villaggio natale in Moldavia all’Italia, cui è approdata venti anni fa. L’opera si inserisce a pieno titolo come importante testimonianza sia della condizione della donna - tuttora vittima della violenza di genere -  che della complessa situazione legata all’immigrazione al femminile. Con una presentazione di Michela Scomazzon Galdi.



Ana Danca con il secondo romanzo, «Patrie interiori» (pdf integrale)

Pubblichiamo integralmente, in formato pdf, il secondo romanzo di Ana Danca, Patrie interiori (Gilgamesh ed., 2018). È un romanzo potente, ancestrale, che si apre con la forza della natura, l'entrata del bosco, e prosegue alla riscoperta di un mondo fanciullo pieno di rabbia, dolore e bellezza. Si potrebbe dire che si avverte la presenza del padre Zeus e della figlia Atena. E qui la parte di Atena, che nella mitologia difende gli eroi che compiono il bene e parteggia per le donne, la fa la protagonista: una madre generosa che viaggia come Ulisse per ritrovare la sua «Patria interiore».



«La voce del silenzio», il terzo romanzo di Ana Danca (pdf integrale)

Pubblichiamo integralmente, in formato pdf, il terzo romanzo autobiografico di Ana Danca, dal titolo La voce del silenzio (Gilgamesh Edizioni, 2021). «Attraverso questo penetrante libro, ci si trova immersi in una realtà altra, dove ogni giorno rappresenta una sfida con tutte le difficoltà del momento da superare. Sprazzi di vita autobiografici, dove l’autrice racconta le sue speranze, i suoi sogni e le sue lotte non solo per la sopravvivenza, ma anche quelle per poter portare avanti la sua passione per la scrittura» (Simona Fiorucci).




RAMONA HANACHIUC

Ramona Hanachiuc, premio speciale Slow Food/Lingua Madre 2014

Il Premio Speciale Slow Food-Terra Madre del IX Concorso letterario nazionale Lingua Madre è stato vinto da Ramona Hanachiuc, con il racconto Magie del passato. «Illustra un gesto semplice, quotidiano, come quello della panificazione, come fosse una magia, una sorta di rituale, dove i movimenti delle mani sono coordinati da una sapienza secolare, che le nonne trasmettono alle nipoti». Nata nel 1976 a Vaslui, Ramona Hanachiuc vive e lavora in Italia dal 1999, e nel tempo libero ama dedicarsi alla scrittura. Si presenta nell'intervista e nel racconto R come ribelle che qui pubblichiamo.




ELIZA MACADAN

Il «Paradiso riassunto» di Eliza Macadan

«Approssimandoci alla lettura della silloge poetica Paradiso riassunto di Eliza Macadan (prefazione di Marco Conti, Ed. Joker, Novi Ligure 2012), respiriamo una volontà di estetica minimalista che si esprime già nella copertina, semplice e sobria, una poco nota Composizione di Daniel Divrician, e nel titolo stesso. Il paradiso che Eliza Macadan tratteggia è un universo semplice, quasi crepuscolare. Soprattutto, ed è forse questa la sua più grande ricchezza, è una qualcosa di reale, che non ha niente di utopistico». Lo sostiene Lorenzo Spurio nella recensione al volume.




ANCA MARTINAS

«Dalla Romania senza amore», lo sguardo di Anca Martinas

La Romania degli ultimi vent'anni vista con gli occhi di due donne romene emigrate in Italia. Ecco l'orizzonte del romanzo di Anca Martinas Dalla Romania senza amore (Robin Edizioni, 2009). Nata nel 1970 a Roman, Anca Martinas si laurea in Assistenza Sociale e in Teologia all'Università di Bucarest, coltivando nello stesso tempo la passione per il giornalismo scritto e radiofonico. Dal 2004 si stabilisce a Roma, dove lavora come redattrice e speaker nella sezione romena della Radio Vaticana. Questo è il suo primo romanzo in italiano. Presentazione della scrittrice Laura Rainieri.




CRISTINA MĂRGINEAN COCIȘ

Lo zero che sconfigge il nulla: il romanzo di Cristina Mărginean Cociș

Romanzo e storia vissuta si intrecciano indissolubilmente in Zero Positivo, romanzo in cui Cristina Mărginean Cociș racconta la sua sfida con il cancro. Stabilitasi da anni a Udine, l’autrice deve affrontare una prova «grave e fulminante» mentre è in attesa del suo secondo figlio. Una via della croce che si trasforma in via dell'amore. Il romanzo le canta entrambe, con la corposità vera e convincente di una storia vissuta che si fa anche pedagogia della fede: la croce, simbolo di memoria e rinascita corporale e spirituale, è presente in tutto il racconto. Recensione di Carolina Montuori.




LILIANA NECHITA

L'esodo delle madri: quando il romanzo urla la tragedia di chi emigra

Storie di esilio e di separazione, dove la povertà totale diventa preferibile all’assenza della madre. È uno dei tanti volti, troppo poco conosciuti e considerati, dell’emigrazione delle madri, storie di dolore che toccano anche molte donne romene emigrate in Italia e altrettanti figlie famiglie che restano in Romania. Ce lo raccontano, con la forza della denuncia e della testimonianza in prima persona, due romanzi di Liliana Nechita e Dan Lungu, qui presentati da Smaranda Bratu Elian. Storie dove l’emigrazione è vissuta come un fallimento, per quelli che partono e per quelli che restano a casa.




MANUELA PANĂ

Scrittura migrante romena: Manuela Pană e le sue «Parole dal silenzio»

Manuela Maria Pană (Timişoara, 1973) vive da vent'anni a Firenze, dove ha iniziato il suo percorso letterario in italiano. Dopo la raccolta di poesie Radici d’anima (Bastogi 2010), sta lavorando al romanzo di cui pubblichiamo alcuni brani. Il passaggio dalla poesia alla narrativa prende corpo con naturale scioltezza: «Sono partita con una istintiva leggerezza di scrivere pensieri, diventati versi. Poi, qualsiasi pensiero si formasse via via nella mia mente diventava quando verso, quando aforisma, racconto o come adesso piccoli passi in un qualcosa di più grande, come il romanzo».




LUCIA ILEANA POP

«Mi ha accecata la forza dell’ottimismo». Versi di Lucia Ileana Pop

«Mi ha accecata la forza dell’ottimismo»è il titolo scelto per la selezione di poesie tratte dai volumi di versi bilingui Scântei de suflet / Scintille dell’animo (Rediviva, Milano, 2020) e Umbre și lumini / Ombre e luci (Eikon, Bucarest), di prossima pubblicazione, scritti da Lucia Ileana Pop. Nata in Maramureș, ha conseguito la laurea in Romania e Italia e da una decina d’anni è divisa tra i due paesi impegnata come docente di lingua, cultura e civiltà romena, nonché come pubblicista e traduttrice. Il suo nome è incluso nella piattaforma online di poesia Poetry Sound Library.



LIDIA POPA

Letteratura migrante. «L'anima delle parole» di Lidia Popa

Pubblichiamo la prefazione, tradotta in italiano dall’autrice, del poeta Baki Ymeri alla silloge poetica bilingue romeno-albanese Sufletul cuvintelor/ Shpirti i fjalëve (Amanda Edit Verlag, Romania, 2021) di Lidia Popa, poetessa, saggista, narratrice. Terminati gli studi a Piatra Neamț, lascia la Romania per trasferirsi a Roma dove vive e lavora da più di un ventennio. Pluripremiata e riconosciuta per la sua attività letteraria in Italia e all’estero, è autrice di cinque volumi di poesia ed è stata pubblicata e tradotta in numerose e prestigiose antologie e riviste letterarie.




EMIL PETRU RAŢIU

Emil Petru Raţiu e il suo romanzo «Gli straordinari viaggi di Orfeo»

Pubblichiamo il capitolo intitolato Venezia del romanzo inedito di Emil Petru Raţiu. Così l'autore lo introduce: «In parte, il romanzo è nato dalla constatazione dell’ignoranza dell’Occidente verso il mio Paese e, d’altra parte, dall’incoscienza del genere umano verso il creato e la natura. Gli straordinari viaggi di Orfeo è un romanzo storico-fantastico e filosofico in cui l’epicentro dell’azione ha luogo a Bucarest. Da qui partono le gallerie del tempo invisibili all’occhio profano che, svincolate dal senso unidirezionale del tempo dell’orologio, portano nel passato e anche nel futuro».




IRINA ȚURCANU

Traduzioni e scrittura migrante. In dialogo con Irina Țurcanu

Afrodita Cionchin conversa con Irina Țurcanu, traduttrice e scrittrice, nata in Romania, che vive in Italia dove si è laureata in Filosofia presso l’Università di Milano, e dove ha svolto una vasta attività come pubblicista ed editor per alcune case editrici. Curatrice di antologie di racconti e autrice a sua volta di quattro romanzi, si presenta di nuovo alla sfida come traduttrice volgendo in italiano un classico romeno, Il mulino fortunato,di Ioan Slavici (Rediviva, 2021). Fra gli altri temi toccati, la letteratura e la scrittura migrante romena in Italia e i progetti in cantiere.



Letteratura migrante: Irina Ţurcanu e «Alia su un sentiero diverso»

Con questo numero iniziamo la pubblicazione di interventi dedicati ai libri più rappresentativi della cosiddetta letteratura romena migrante, cioè prodotta in lingua italiana da autori romeni italofoni che vivono e operano in Italia. Apre la serie il romanzo d’esordio di Irina Ţurcanu, Alia su un sentiero diverso (Edizioni Seneca 2008). Temi centrali del libro sono lo sradicamento e la perdita dell’orizzonte, ma anche la ricerca di una terra fertile dove poter reimpiantare le proprie radici. Un altro luogo per declinare la propria identità. Recensione di Ana Maria Tomaziu Patraşcu.



«I confini dell’autofilosofia di Cioran», una dichiarazione e un azzardo

Come definire Cioran, si è chiesta la critica: filosofo o letterato? È questo uno dei quesiti che si pone Irina Turcanu nel suo saggio dedicato al pensatore romeno, I confini dell’autofilosofia di Cioran, pubblicato da Rediviva edizioni (Milano, 2021, pp. 76), cui l’autrice risponde proponendo un suo approccio ‘alternativo’ per meglio delinearne la figura, combinando così le due definizioni tramite una formula mai usata prima, ossia l’«autofilosofia», la filosofia che diventa «autofinzione», una categoria originale con cui continuare a scoprire il mondo e la personalità di Cioran.








Rivista online edita
dall’Associazione Orizzonti Culturali Italo-Romeni.

Promuove
il dialogo interculturale,
con particolare interesse
verso la traduzione letteraria come opera di mediazione.